Ho nel cassetto del salotto un pacchetto regalo che non ho mai aperto. È lì da molto tempo. Non riesco proprio a ricordare chi me l'abbia regalato. E nemmeno in quale occasione. 

So solo che l'ho portato a casa e non l'ho aperto. Ci sarà stato un motivo ma non ricordo nemmeno quello. Ho chiesto anche agli amici più cari cercando di farlo con leggerezza e tatto per non offendere nessuno. Sembra che nessuno di loro sia al corrente di questo misterioso pacco regalo. 
Riflettendo su questo fatto sono arrivato alla conclusione di non essere più degno di attuare l'apertura di questo pacchetto perchè la cosa non mi compete più. È come se questa azione fosse caduta in prescrizione. Da parte mia c'è stata una negligenza e anche una caduta di stile. Mi sentirei imbarazzato a scartarlo, a violarlo dopo averlo ignorato per tutto questo tempo. 
Ho chiesto ai miei amici più cari se erano disposti a farlo al posto mio. Nessuno ha accettato. Qualcuno mi ha dato anche del matto. Il regalo, però, aveva la necessità di essere aperto. 
Mi è venuta un'idea, un po' balzana, ma era l'unica che mi è venuta in mente. 
Ho messo un annuncio su Facebook: "REGALO PACCHETTO REGALO A CHI VIENE A PRENDERLO." 
Mi hanno risposto tre persone, due delle quali non conoscevo neppure. Alla fine ho deciso di dare la possibilità a un mio vecchio compagno di classe delle elementari che avevo ritrovato su Facebook. 
L'amicizia me l'aveva chiesta lui. Tre anni fa ci siamo anche visti un paio di volte. Ora è sposato e gestisce la farmacia di suo padre, ormai deceduto. Non ha trovato strana la mia richiesta. Si è presentato a casa mia, alle tre del pomeriggio. Tra i denti teneva un sigaro puzzolente ed era visibilmente sovrappeso. Mi ha chiesto se poteva fumare in casa e gli ho detto di sìm
 - Mia moglie non me lo permette. Ti ringrazio. - 
Sono andato a prendere il pacco regalo e gliel'ho messo in mano. L'ha scartato con una foga e una violenza che non ricordavo in lui. Aveva un ghigno satanico che, però, si è smorzato in una smorfia di disappunto quando si è trovato in mano l'oggetto. 
- Sapevi cos'era, vero? - 
- No- ho risposto - Era chiuso e non ricordo nemmeno chi me l'ha regalato. 
Mi ha rimesso in mano l'oggetto, mi ha soffiato una zaffata di fumo di sigaro in faccia e se n'è andato. Prima di chiudere la porta mi ha guardato con occhi animaleschi. Poi è scomparso dalla mia vita. 
Solo allora ho ricordato. 
Tre anni prima, quell'oggetto me l'aveva regalato lui.

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