Rione Stazione.

Il quartiere  dove ho vissuto da ragazzo.

Non ero nato li.

Ma neanche mi ero spostato di molto.

Da un quartiere popolare a un altro non si notava esattamente quella grossa differenza.

 

I lunghi musi di treni impolverati color caco, con carrozze che avevano ancora la seduta in legno, lambivano la città. Quest’ultima poco considerata dalle rotte importanti.

Il treno che portava a Napoli era, ed è ancora oggi a distanza di tanti anni, un pezzo di museo su rotaia che trasportava studenti assonnati, pendolari e ferrovieri ormai assuefatti e straripanti di cellulite nelle loro divise lise dal tempo.

L’unica  nota olfattiva gradevole la si aveva quando si imboccava il viale che portava in stazione. Un odore inebriante di dolci e torrone nel periodo che producevano prima dell’arrivo delle vacanze Natalizie.

Una fabbrica secolare che iniettava nel cielo dai suoi altissimi comignoli, profumi di mandorle tostate miste a zucchero con spunti  di zenzero, cannella e spezie varie.

Il passante aveva un fremito al suo passaggio e la giornata sembrava quasi ti passasse con il buon umore addosso.

 

La convivenza con gli occupanti dei casermoni non fu facile per alcuni anni.

Avevamo quasi modificato radicalmente il nostro quotidiano vivere.

Orari da rispettare cercando di evitare incontri poco graditi e la consapevolezza che se avessimo subito sarebbe stata la fine.

Anche il volto del rione cambiò.

La gente divenne diffidente  e scritte che imbrattavano i muri fecero la loro prima apparizione.

I furti aumentarono e sovente, la notte, pattuglie di polizia facevano carichi pieni di pregiudicati su furgoni lampeggianti.

Anche lo spaccio di stupefacenti fece il suo ingresso.

Ragazzini molto giovani, comandati da un capetto che non superava i 17 anni, iniziarono a piazzare la loro merce in diverse parti della città, pur avendo come quartiere generale il mio Rione.

Insomma, quella che fino a poco tempo prima era una zona tranquilla sembrava fosse diventata un girone dantesco.

 

Avvenne una cosa poco tempo dopo.

Era una giornata di Novembre e sembrava che il sole squarciasse le nuvole dopo un grosso temporale. In maniera decisa, imponente, importante, significativa.

Quella mattina di Sabato una filare di camion sfilò davanti a noi ragazzi come una lunga colonna militare che si preparava ad andare in guerra.

Niente di tutto questo.

Raffigurati sul fronte dei camion, disegni di acrobati, clown, animali esotici e altro.

Sotto, una scritta in francese: “Le Cirque immaginarie”.

Non fiatammo.

Li seguimmo con lo sguardo fino a quando l’ultimo camion non imboccò la strada a destra che portava alla zona delle vecchie ferrovie. Una zona ormai dimessa che aveva grandi spazi a disposizione.

Come una processione silenziosa, ci avviammo a piedi verso di lei.

Il nostro cuore di ragazzi era inquieto.

Sembrava che in tutta quella grande confusione che regnava da tempo fossero atterrati i marziani e tutto lievitasse. La fantasia fece il resto.

Questi due enormi tendoni circolari furono eretti con sorprendente velocità.

La loro altezza, con questa punta che mirava al cielo, sembrava una sorta di cattedrale nel deserto.

Il nostro deserto.

Mi ricordava, personalmente, anche le tende dei cavalieri medievali.

Certo più grandi, ma tende che ospitavano cavalieri pronti a venirci in aiuto in battaglia.

Con i vessilli che sventolavano e le armi ordinatamente riposte su apposite strutture.

Sì.

Avremmo avuto bisogno di una mano in tutto quel marasma.

Giunti di fronte ai tendoni cercammo l’ingresso ma non fu semplice trovarlo.

Sembrava davvero un’astronave pronta ad aprirsi solo quando lei avesse deciso di farlo.

Finalmente, dopo aver circumnavigato tutto il tendone, trovammo un piccolo varco e ci infilammo in esso.

Chinando la testa entrammo in un ambiente alquanto buio.

Le mani erano poste in avanti cercando di evitare qualche capocciata e giungemmo verso quello che ritenevamo il centro del circo.

Ci si parò davanti all’improvviso un omone gigantesco che sembrava uno di quei personaggi delle fiabe: i "troll”, proprio quelli.

Parandoci la mano davanti al viso ci chiese il biglietto.

Avevamo a stento trovato l'entrata, figurarsi se avevamo pensato al biglietto.

Con un colpo di tosse e adducendo qualche scusa riuscimmo a convincere l’omone che ci indicò uno stretto percorso per arrivare alla parte alta del tendone.

Pensai fosse quella per i non paganti. Mi dovetti ricredere poco dopo.

Preso posto a fatica una luce iniziò a formarsi.

Sì insomma, finalmente iniziammo a vederci.

Ed ecco pararsi a noi l’arena del circo.

Tutti i racconti

2
4
25

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
12

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
16

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su