La strada che attraversava il paese era lunga esattamente 1256 metri. Glielo garantiva Andrea dell’ufficio tecnico del comune. In quella misura c’era tutta la sua vita: la vecchia casa dei suoi con i ricordi dell’infanzia, l’androne della casa dei conti Marini ritrovo per tutti i giovani, soprattutto punto privilegiato per osservare il passaggio delle ragazze, il circolo politico dove si era formato il suo orientamento politico e molto altro ancora. Da sei anni non la percorreva. Non voleva incontrare Giorgio e Angelo che si erano schierati negli anni della sua separazione. Non perdonava il loro atteggiamento censorio nei confronti dell’ex moglie. Erano entrati tra lui e Anna violando il sacro autonomo spazio coniugale. Lo amareggiava la farisaica gratitudine che pretendevano come compenso per qualcosa che non era stato chiesto.

Non voleva incontrare lei, che gli aveva aperto la mente alle domande sul senso dell’amore: cosa vuol dire amare? Legarsi, darsi del piacere in tempi e spazi determinati da altro, da circostanze? Inseguire un successo professionale per garantire un futuro agiato ai figli? Cercare un mito che coniuga libertà e disordine? Sacrificare quel qualcosa di sé difficile da definire in nome di un’istituzione che per lui era solo uno spazio vuoto?

Troppo facile dire che non voleva incontrare se stesso. Cosciente del dolore metafisico per il quale non c’è cortisone, viveva solo attuando nella banalità del quotidiano quelle miserabili tattiche che dovevano isolarlo: parcheggiare la macchina lontano di casa per ridurre al minimo il controllo sociale sulla sua presenza, rientrare o partire in orari al di fuori delle fasce orarie più trafficate, non frequentare il circolo sociale del paese e non andare a messa.

Il destino gli aveva teso una trappola: una seria patologia oculare lo obbligava a rinunciare alla macchina e lo costringeva a usare i mezzi pubblici. Il che voleva dire incontri difficili, amari e ristabilire lontane relazioni parentali. Non poteva fare diversamente quindi affrontò il calvario che gli era riservato.

Dopo qualche mese si accorse che qualcosa non andava. Aveva incontrato più volte la zia Cesarina ma di là di un formale saluto non erano andati. Aveva viaggiato con il figlio di Angelo che aveva parlato per tutto il tragitto della precarietà del suo lavoro. Un’altra volta aveva parlato del padre “…adesso sta su in montagna con il cognato e fa il contadino ma è più quello che deve buttare che quello che riesce a raccogliere…”. Il tempo aveva inciso inesorabilmente creando vuoti. Mancava in questa sua nuova vita, il sangue del riscatto da quella precedente. Aveva bisogno di risposte, di chiarimenti per costruirsi un minimo spazio di serenità.

Un giorno prese coraggio, percorse tutta la strada e si fermò al numero 2, dove dieci anni prima abitava lei. La casa era stata rimessa a nuovo, nuovi i citofoni, dove i nomi erano sostituiti da numeri. Deluso aspettò che uscisse qualcuno. Per sua fortuna uscì una giovane donna con il bambino “…No, la signora non abita più qui. Un anno fa è stata male e l’hanno portata al ricovero di San Giovanni al Monte. Per me è stata una disgrazia. Curava il mio Marco con tanto affetto. Anche lui le voleva bene…”.

C’erano molti autobus per San Giovanni e arrivò in meno di un’ora.

Era mancata tre mesi prima, sola: nessuno si era presentato per onorarne le spoglie. Solo un avviso nella bacheca dell’istituto la ricordava.

Cosa se ne faceva adesso dei ricordi e delle domande? L’aveva amata? Seduto in autobus, si disse che sì l’aveva amata, avevano vissuto bene insieme, erano stati felici, e lui era lì per farsi del male in nome di un riscatto impossibile. Non poteva fuggire, doveva cercare Giorgio per chiedergli con durezza di giustificarsi. L’angoscia per la minaccia di cecità si accompagnava all’incubo di dover mendicare aiuto. I soli due cugini che frequentava avevano notevoli problemi familiari. Doveva contare solo sulle sue forze e sul residuo di vista che gli era rimasto.

Come diceva suo padre doveva volare basso, molto, molto basso.

 

Tutti i racconti

0
0
1

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
2
16

Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
7
21

La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
8
36

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

2
1
21

Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

Giorgio era finalmente arrivato a destinazione: carcere di Volterra, ala di massima sicurezza. Avevano chiuso il presunto mostro in una cella a prova di ogni tentativo di evasione, considerando che se era davvero lui il responsabile dei cinque omicidi commessi, la polizia si trovava davanti a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
9
37

Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
7
25

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
33

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
40

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Volevo concludere dicendo che mi resterà dentro questa storia, ma temo [...]

  • Paper♂️perAbitudine: Ogni tanto dovrei scrivere anche io una storia pratica e quotidiana come questa. [...]

18
20
100

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su