Sono una donna di settantaquattro anni. Oggi ho trovato un libro ingiallito dal tempo, risale al 1947.

Quest’anno è l’anniversario della pubblicazione di “Piccole Donne”, vero? Ho da darvi una notizia sconvolgente: quello che è raccontato nel libro non è vero! Ne ho le prove. L’autrice del libro è proprio una delle quattro sorelle ed è vissuta a lungo qui ad Amalfi. Negli ultimi della sua vita aveva deciso di raccontare al pubblico la verità ma, prima di morire, aveva chiesto che il testo fosse bruciato. Voleva portare il suo segreto nella tomba. Non ho ricordi di quella signora, all’epoca avevo solo tre anni.

Adesso sono io a essere indecisa: pubblicare tutto o lasciar perdere?

Mi sembra giusto che tutti conoscano la verità: lo pubblico

Non vi ho ancora detto di quale delle quattro sorelle si tratta... Lo scoprirete da soli

 

LA VERA STORIA DI ELISABETH MARCH

Sono proprio io, la dolce (dolce si fa per dire...) Beth di Piccole Donne. No, non scrivo dall’aldilà. Sono viva e tra qualche giorno compio cento anni. Sono l’unica sopravvissuta della famiglia March. No, non sono morta di complicazioni legate alla scarlattina a vent’anni. La storia è completamente diversa da quella narrata nel libro. O meglio: è tutto vero fino al nono capitolo di “Piccole donne crescono”. Vi ricordate? Si chiamava “Tenere preoccupazioni”. La mia salute era migliorata ma ero sempre triste. In realtà dopo la vacanza al mare ero ancora debole, ma respiravo meglio e il colorito era leggermente più roseo.

Vi ricordate “Mio Dio, Beth è innamorata di Laurie"

Ebbene era tutto vero.

Immaginate i miei sensi di colpa, innamorarmi del ragazzo (lui lo chiamava sempre “il mio ragazzo”) di mia sorella. Non poteva capitarmi di peggio. Io fra l’altro mi ero un po’ stancata a fare l’angioletto, la bimba buona e fragile. Avevo diciotto anni! Tutti mi trattavano come ne avessi ancora sette, al massimo otto. Volevo una vita come le altre sorelle. Ero però sicura di non essere ricambiata.

Poi Jo partì per un periodo, ricordate?

Improvvisamente Laurie, una sera, mi disse con tenerezza “Sarei così felice di aver accanto a me una ragazza dolcissima come te”

Io scoppiai a piangere disperatamente e dissi che non potevo fare questo a mia sorella.

Ma lei non c’è, se ci teneva rimaneva”

Ci legammo sempre di più e io fui di nuovo sorridente e felice.

Quando Jo tornò pensate che fu felice per noi? Nemmeno per idea. Mi disse che ero un’ingrata e che non ci avrebbe mai perdonato. Io risposi che ero stanca di essere trattata come una bimba fragile e malata e che in fondo si divertiva a farmi da infermiera. Ovviamente mi pentii di quelle parole, ma ormai erano state dette. Mia sorella mi osservò: avevo completamente perso il candore dell’infanzia. Ormai ero una donna. Laurie mi propose di trasferirci in Italia. I suoi genitori ci avevano vissuto a lungo e aveva degli amici lì.

Ci trasferimmo ad Amalfi, sulla costiera amalfitana. Il clima e il cibo italiano mi permisero di guarire completamente. Ci sposammo da soli, non c’era nessuno della famiglia. Però fu preparata una festa a sorpresa dai nostri vicini, che subito ci presero in simpatia. Una festa molto semplice, non erano certo ricchi. Laurie insegnava musica, io lavoravo come governante nelle case e a volte allietavo le feste suonando il pianoforte.

Io, però, nonostante l’amore di Laurie, l’affetto dei vicini e la bellezza dei luoghi (l’Italia è meravigliosa!) non riuscivo a essere completamente felice. Mi sentivo in colpa nei confronti di mia sorella: avevo scoperto che non ero così buona come credevo. Un giorno mi sono confidata con la signora con cui lavoravo, mi ha detto che dovevo scrivere a mia sorella e chiederle perdono.

Nel frattempo è uscito il libro così come lo conoscete. Molti hanno pianto per la mia morte che però non era vera. Si è così vendicata del mio comportamento. Lei è sempre stata molto impulsiva, ma è anche generosa e sensibile. Le ho immediatamente scritto, chiedendole perdono e manifestando il desiderio di rivederla. Ha accettato l’invito. Ci siamo chiarite e abbracciate a lungo. Mi ha chiesto se doveva cambiare la trama del libro ma io le ho detto che “quella Beth” era veramente morta. Al suo posto c’era una donna risoluta e piena di energia. Ero diventata grassa e rosea come mia sorella desidera nel libro, grazie alla cucina e al clima italiani.

Le ho detto che però preferivo rimanere ad Amalfi, ero felice e avevo stretto diverse amicizie.

Mi ha detto che Amy aveva sposato un francese molto ricco e viveva a Parigi, si dedicava ancora alla pittura e aveva anche partecipato a qualche mostra di quadri.

Tutto il resto è identico al libro: il matrimonio di Jo, la scuola nella casa di zia March...

Rasserenata, ho potuto vivere fin in fondo la mia vita. Direi una bugia se dicessi che è sempre stata semplice: c’è stata la guerra del ‘15-18, la crisi successiva, la salita al potere di Mussolini. A quel punto sono diventata Elisabetta Marzo, non erano tollerati i nomi stranieri. Ho avuto tre figli: ho chiamato una figlia Giuseppina (la traduzione italiana di Josephine) e l’altra Margherita (come la mamma e l’altra mia sorella). L’altro figlio si chiama Lorenzo. Adesso sono diventata bisnonna.

Il periodo peggiore è stato quello dei bombardamenti della seconda guerra mondiale: io ero vecchia ma dovevo correre velocemente per scampare alle bombe... però mi sono salvata. E pensare che ero convinta di morire giovane.

Ora c’è la libertà. C’è tutto da ricostruire, siamo tutti poveri. C’è però grande speranza, voglia di ricominciare. Lo vedo nei volti dei miei nipoti. C’è la democrazia, le donne finalmente possono votare. Io non vivrò ancora a lungo ma i miei nipoti e pronipoti avranno un futuro roseo. Me lo sento.

Laurie mi parlava del cricket, ricordate? Qui amano il calcio. I miei nipoti mi hanno spiegato un centinaio di volte le regole ma non le ho mai capite.

Ieri però la Salernitana ha ottenuto la prima promozione in A della sua storia e i mei nipoti mi hanno portato ai festeggiamenti. Tutti ballavano e hanno costretto anche me a partecipare. Non sono valse le mie proteste “ma sono vecchia!”. Ci sono stati fuochi d’artificio tutta la notte. Anche quelli sono il simbolo della rinascita. Sono nata americana, morirò italiana.

 

Questa è solo l’introduzione del libro. Elisabetta aveva scritto un diario tutti i giorni da quando stava in Italia. Ho deciso: pubblico tutto. Mi sembra giusto che i lettori conoscano la verità. Elisabetta è morta il giorno prima del suo centesimo compleanno.

Tutti i racconti

2
4
29

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
1
12

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
37

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
30

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
33

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
46

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

5
6
32

Oltre la nebbia(2/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

21 June 2025

Sophia non si piegava. Aveva capito che l’ignoranza non era solo mancanza di conoscenza: era una difesa, una paura profonda del cambiamento. La nebbia proteggeva Villacava. Difendeva dal rischio di scoprire che esisteva qualcosa di più grande e più complesso oltre i suoi vicoli ciechi e i confini [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Esordio di tutto rispetto. mi è piaciuto. Condivido complimenti e appunti [...]

  • Dax: la metafora è bella, anche se non nuova. In effetti, l'ignoranza [...]

3
13
37

Girabuio 4/4

21 June 2025

Irving Crane non vide la fine del processo. Lo trovarono stecchito nel giardino, una mattina. Dopo lo scavo, alcuni girasoli erano ricresciuti e, a sentire qualcuno, Irving ne aveva strappato uno e aveva usato il gambo per impiccarsi… la maggior parte però diceva che non era possibile. Il gambo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su