Erano lì

L’una di fronte all’altra

Una giornata vissuta al grande caldo

Al riparo tra foglie un po' ingiallite

Tutta ben ordinata in filari armonici

In piano su terreni che avanzano verso la collina, come un esodo

L’agitazione all’avvicinarsi della sera palpabile

E al calar del sole, seguiva il salire di lei

Bianca

Eterea

Luminosa come non mai

La Luna ora era la padrona del cielo

L’uva pronta ad accogliere quell’abbraccio siderale

Per cercar refrigerio e quella luce che rendeva tutto molto magico

I grappoli tutti riuniti erano brillanti, e i loro colori erano cambiati

La Luna a guardarla, enorme, sembrava avesse due occhi profondi

Come guardasse da lassù

Il suo abbraccio lo si percepiva

Lo sguardo che si posava su di lei era dolce

Io passavo tra quei filari illuminati

Rasentandone la cima con il palmo delle mani

Come per tranquillizzarla

Era in quei momenti che ringraziavo Dio

E che il nonno mi entrava in testa

- Ricorda: -, diceva

- Un giorno lascerai il passo ai giochi tra queste colline, indossando quelli di un padre

Ecco, è lì che capirai che tutti questi saranno un po’ come figli tuoi

Ne avrai cura

Li disseterai, ne taglierai le cime sfoltendole, ne pulirai le basi, le taglierai con delicatezza

Avranno sole, pioggia e tutti quegli elementi che ci hanno donato

Ma

La sera sarà diverso

La sera loro si abbracceranno

Dopo una giornata faticosa

Sarà un abbraccio che cambierà le loro sorti -

Ricordo ancora quelle parole, cosi decise

Vere

Ma non capivo

Non potevo immaginare quale magia potesse esserci legata dietro

Avevo sentito parlare delle maree e delle loro influenze

Ma mai della Luna e dell’uva

Il loro legame non si poteva toccare né odorare

Né tantomeno vederlo

Lo capii subito dopo una vendemmia

Non era neanche la prima

L’assaggio di quel nettare mi fece tremare

Un piacere corporeo

Come due corpi che si fossero amati per notti intere

In una fusione tra la terra e il cielo, discreta inizialmente, ma in una esplosione finale

Guardai entrambi in maniera differente da quel giorno

Anche i miei figli che correvano tra quei filari come facevo io da piccolo

Quel segreto a breve lo avrei rivelato anche a loro

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La Luna e l’uva

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