“Chissà se potrò mai considerarlo un premio, pur se tardivo, ai miei molti anni di solitaria esistenza senza averti fisicamente accanto. Tu non sai, forse sì, quanto abbia cercato, desiderato, atteso che ciò accadesse ogni giorno della mia vita trascorso senza di te. Intendo consapevolmente, che potessi trattenere così vividamente la tua immagine oramai lontana, persa nei ricordi di un fragile bambino senza un padre. Non hai avuto nessuna colpa in tutto ciò, soltanto un destino avverso che ha sottratto a entrambi la meraviglia di vivere il nostro tempo in comunione.

Eppure, inaspettatamente ma incredibilmente, questa notte ti ho sognato, papà. Ero confuso, commosso, ma ricordo di avere visto il tuo volto giovane, che in realtà non ho mai osservato se non in qualche antica foto in bianconero che teneva mamma nei suoi vecchi album di ricordi, mischiati di vita dolorosa insieme a qualche affetto eterno. Eri persino allegro, avevi i capelli neri leggermente mossi. Non come ti ricordo io: con la brillantina forte che teneva saldi e lucidi quei pochi capelli rimasti. La fronte quasi calva, il viso arreso senza linfa alcuna, scavato dalla malattia, dentro il silenzio dei tuoi occhi scuri profondamente tristi. Credo di avere ereditato da te lo stesso sguardo, sai? La stessa tua espressione malinconica, papà.

Eravamo a tavola, nel sogno, che vagamente ricordava quella della cucina in cui davvero abbiamo abitato insieme, anche se per pochissimo tempo. C’era anche uno dei tuoi fratelli, ma non saprei dire esattamente quale fosse. Avevi cucinato degli spaghetti al ragù quasi croccanti, come fossero stati riscaldati dal giorno prima. Ricordo il piatto con il contenuto quasi a piramide. Ti preoccupavi di fare le parti giuste e avevi sempre un gran sorriso; che a differenza di quando la tua vita si poteva ancora considerare tale, ho sempre incontrato poco su di te.

Ero sorpreso, felice e ammutolito dall’emozione di poterti guardare e di averti così vicino. Avrei voluto chiederti tante cose, ma sentivo una sorta di pudore che mi arrestava il corpo. Ero davvero emozionato, frastornato, immobile sulla sedia. La veglia mattutina improvvisa, però, mi stava già strappando al nostro sogno. Lo sentivo scivolare via come un drappo a ricoprire una tela a lungo in sospeso. Ho cercato disperatamente di stringere gli occhi per poterti trattenere ancora un po’, anche se lo squillo implacabile, molesto della sveglia aveva altri progetti, interrompendo quella magia onirica così intensa, a lungo attesa.

Ecco, come puoi leggere ora, spero tu lo possa davvero fare ovunque sia la tua dimora nel tempo, sono riuscito nel mio intento: quello di trasferire i pensieri più solitari scrivendoli in queste mie parole quasi consolatorie. Mi manchi da sempre, papà. Questa è l’unica condanna nella mia vita che non avrà mai possibilità di altra benevola sentenza, almeno fino a che noi saremo su piani di esistenza differenti.

Comunque, io sono ancora qui, saldo sulle gambe, anche se con molti accadimenti caricati a forza sulle spalle. Tu, però, vieni a trovarmi ancora nei miei sogni… quando vuoi! Magari, se questo non fosse desiderare troppo, fammi una piccola carezza la prossima volta, una soltanto. Quella sì che sarebbe realizzare la tenerezza di un intimo sogno. Mi stringo forte al tuo ricordo, papà, come ho fatto per tutta la vita. Ti chiedo, però, di non aspettare più così tanto tempo perché ciò accada. Tu che avrai certamente contemplato, attraversando il significato di luce e tenebre, puoi indiscutibilmente leggere tutte le gioie, così le crepe del mio cuore senza che io aggiunga altro. Non esiste possibilità alcuna di mutare i nostri rispettivi ruoli, né che tu possa sfuggirmi dal cuore. Nonostante anch’io sia padre da molto tempo, non potrò mai licenziarmi dall’essere stato, ancora e per sempre, tuo figlio.”

 

© Roberto Anzaldi

 

Tutti i racconti

0
0
1

La morte si paga solo con la morte 1/2

19 August 2025

Apro gli occhi. Mi guardo intorno. Ho un attimo di confusione, poi riconosco i luoghi: sono nella camera da letto, a casa mia. Di fianco a me dorme mia moglie, Bianca. Il suo sonno è tranquillo, cadenzato da un respiro regolare. I suoi lunghi capelli sono adagiati sul cuscino, e io non posso fare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
0

Scarti e idoli profani

19 August 2025

Tu che cammini davanti a me, e poco fa hai sparso brandelli di mondo, un riflesso di carte accartocciate, e una busta di patatine, svuotata dell’ultimo morso. Dimmi, a quale livello si curva l’anima per compiere un atto così privo di peso e di senso? In queste stradine che [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
26

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

3
5
12

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Ho interrogato Gemin:
    "Cogito, ergo sum è una famosa frase [...]

  • zeroassoluto: Io non mi esprimo... non sono i grado di dare una mia opinione su un argomento [...]

2
2
14

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
19

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

Torna su