Una maledetta zanzara… arrivano anche qui, mi sono addormentato quasi subito, una giornata lunghissima in giro per le isolette più sperdute dell’Egeo. Ale ha ragione, è il momento giusto, c’è in giro per il mondo una voglia di aiutare la causa greca, andando in vacanza da loro, ma il vero motivo è che i prezzi ormai sono bassissimi… vabbé, qualcosa arriverà anche alla popolazione.

Mi alzo, non vedo nessuno, per ripararsi un po’ (da cosa? Mah) ci siamo messi a dormire nell’interno, quindi gli alberi coprono la luce delle stelle e l’oscurità è quasi assoluta. In un’isola senza elettricità avere dietro tanti accendini di plastica si è rivelato utilissimo, arrivo subito alla spiaggia, appena esco all’aperto spengo la lucetta ed ammiro l’infinito.

Non avevo mai visto tante stelle, se potessi usare il cellulare senza paura di scaricarlo potrei trovare il nome di tutte con l’applicazione apposita. Il mare è bellissimo, i riflessi delle stelle col movimento dell’acqua sembrano tante lucciole… ho sempre avuto paura del bagno notturno, qui mi attira, sembra un ritorno alle origini… e poi fa caldo, qualche piccolo alito di vento non aiuta… ma sì, faccio il bagno poi continuerò a dormire qui, all’aperto, senza zanzare ed afa. Lascio l’accendino vicino ad un alberello e vado.

Entro lentamente, poi mi lascio galleggiare in questo liquido amniotico della madre Terra… che bello sarebbe rimanere qui, se l’idea va in porto voglio essere il primo direttore dell’hotel, per almeno un anno.

16 anni, come avranno fatto? Figli? Penso che non ne abbiano mai avuti! Crescerli qui dovrebbe essere impossibile… però se… meglio non chiedere, potrebbero far parte di incubi passati, incomprensioni che li hanno portati a dividersi.

Sento un tuffo un po’ lontano… forse mi sono allontanato troppo, con due bracciate torno verso riva, è stata Patrizia a tuffarsi, mi chiede: «non riesci a dormire?»

«afa… zanzare… pensieri…»

«anch’io, non vedo l’ora di tornare a casa, con l’eredità mi compro una casa in Svizzera, lontanissima dal mare»

«io invece stavo pensando il contrario, se compriamo l’isola, per un po’ seguirò tutto in prima persona»

«ti sei messo i calzoncini?»

«sì, non riesco a dormire nudo, è scomodo»

si mette a ridere «anche Stefano lo fa, per lo stesso motivo»

«comunque hai ragione Pat, scappa in Svizzera, l’Italia è una nazione morta»

«che tristezza, il mio paese ridotto così, quindi senza pensarci ho scelto bene, la cioccolateria è sempre un paese neutrale»

«sì, campano benissimo senza grossi problemi»

usciamo dall’acqua e ci sdraiamo bagnati sulla sabbia ancora calda

«come fanno quelli ancora a dormire?»

«vuoi veramente sapere la risposta?»

«perché?»

«quando ti sei addormentato, si sono presi per mano e sono spariti, li ho sentiti ridere da lontano per almeno un’ora»

«Ale non si è fatta sfuggire una scopata»

«non ti dispiace neanche un po’?»

«ormai siamo liberi, lei cambia gli uomini come gli slip, io ho una relazione seria da due anni, solo il lavoro ci unisce»

«che tristezza»

«perché? Siamo entrambi felici»

«lo sai, mi piace stare qui fuori a chiacchierare con te, avevo solo paura che mi chiedessi di farlo»

«il piccolo stronzo ti aveva fatto pensare male, vero? Te l’ho detto che ha pensieri autonomi! Sei una gran bella ragazza, però adesso sono felice della mia vita, non voglio complicazioni»

«meno male, mi sembrava come se per pagarmi la liberazione dovessi darla»

«ha pagato Stefano per entrambi»

ride sollevata e mi abbraccia

«smettila, lo stronzo potrebbe ripensarci e guardarmi con l’occhietto triste»

«hai ragione, scusami»

«visto che abbiamo chiarito tutto, posso farti una domanda personale?»

«certo!»

«non vi è venuto mai in mente di avere un figlio?»

nel buio la sento irrigidirsi

«scusa, puoi non rispondere, pensavo fosse una scelta»

«i primi tre anni no, siamo stati attenti perché ci piaceva giocare ai naufraghi, se avessimo potuto forse neanche avremmo cercato i soccorsi! Figli? Nooo, non volevamo impicci in mezzo ai piedi, eravamo due coglioni»

fa una pausa ma non riesco ad intervenire

«poi mi stancai di una vita così, da bambina sognavo che da grande avrei voluto avere tanti figli, il desiderio di maternità tornò a fare capolino nel mio cervello… lui disse che ero una cretina, fare un figlio su un’isola era impossibile, mancava tutto, io piansi, alla fine si convinse… ma anche se lo volevamo non veniva, solo dopo anni rimasi incinta» altra lunga pausa

«era una bambina, dolcissima, la chiamai Sonia, ero felice… anche lui… penso…»

un sospiro «cresceva, iniziò a camminare, dei bellissimi boccoli biondi, rideva sempre, era sempre abbracciata a noi» inizia a piangere, tra i singhiozzi continua il racconto «un inverno rigido… una broncopolmonite… non avevamo nulla per curarla… è sepolta tra gli alberi, se costruite l’albergo ti prego di preservare quel posto, ci sono due rami a croce col suo nome»

«ci costruirò una cappella e sarai solo tu ad avere le chiavi» mi abbraccia, si rannicchia al mio petto, alza lo sguardo

«ti crea problemi?»

«se lo stronzo ci prova lo eviro, c’è un limite a tutto!» un mezzo sorriso, le accarezzo i capelli, rimane così e si addormenta, mi adagio di nuovo lentamente sulla sabbia per non svegliarla.

_________________________________

«belli i cuccioli che dormono dopo una nottata tutta sesso!» è Alessandra ad avvicinarsi ridendo un po’ istericamente, Patrizia è la prima a reagire

«e allora? Pensavate di avere l’esclusiva?»

«no, no, stavo solo facendo una battuta»

«non ha fatto ridere»

Stefano arriva dietro di lei, riesco a mettermi seduto «perché urli? Perché devi rompere, hai novità?»

«sì, l’isola è nostra, abbiamo dato mazzette a tutti quelli che contavano, il contratto è già stato firmato, ho buttato tutti giù dal letto alle sette pronti a scattare, i soccorsi arriveranno qui fra due ore, insieme ai giornalisti di tutto il mondo, sta arrivando uno stormo di elicotteri che neanche “Apocalypse now”, sono tutti curiosi di sapere com’è possibile sparire in Europa, in piena civiltà, per ben 16 anni! io mi rivesto, non voglio mostrare il mio culo sui Tiggì planetari in prima serata, comunque l’esclusiva del ritrovamento, i miei video, li ho venduti alla CNN, ragazzi, ci dividiamo i soldi, è un bel gruzzolo… ah, se voi siete d’accordo, pagato a parte il video integrale senza pecette andrà in onda in seconda serata. Vendetevi bene ragazzi, farete il giro del mondo per le interviste, rimpiangerete la solitudine di quest’oasi, ah, se vorrete tornarci quando sarà il posto più prestigioso per le vacanze, per voi sarà sempre gratis… anzi vi pagherò, creerò l’evento quando ci sarete, la gente pagherà il doppio per potervi vedere nudi dove tutto ebbe inizio!»

Il silenzio assoluto segue questa mitragliata di parole, lo interrompe Pat

«chissà come ci staranno i vestiti che avevamo quando siamo arrivati»

«sicuramente ci cascheremo dentro, servirà una cinta»

Spariscono entrambi, anche noi iniziamo a vestirci

«sei contenta?»

«in che senso?»

«nessun senso strano, la situazione è ottima, ti sei rilassata?»

«perché ho scopato con Stefano? Anche tu hai…»

«cazzo, non mi frega nulla di ciò che hai fatto, parlo della nostra situazione finanziaria futura, hai pensato a tutto? Vedi tutto positivamente?»

«sì, è tutto tranquillo, non dovremo fare nulla se non lasciarci travolgere dagli eventi, dovremo mantenere la testa salda, siamo nell’occhio del ciclone, i salvatori dei naufraghi, tutta pubblicità gratuita»

«benissimo, io voglio trasferirmi qui durante i lavori, lontano dai casini europei, pensa tu a tutto, come hai sempre fatto, hai sempre avuto la mia fiducia»

«va bene, grazie, adesso torna a fare il marito felice, sento molti motori in avvicinamento, la pace è finita amore mio»

 

Tutti i racconti

0
0
4

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
4

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
18

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
23

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su