James, al secolo Giovanni Calamaretti, guardò nello specchio quasi senza vedersi realmente. I problemi che lo assillavano erano numerosi, troppi anche per uno come lui. Il telefono cordless, ancora in mano, continuava ad avvisare con un fastidioso biiip, che dall'altro capo avevano riattaccato. James quasi non si accorse, tanto era sconvolto dalla notizia ricevuta: la giovane Carla Poretti Maltolti era scomparsa. James pensò fosse uno scherzo del destino, una assurdità, un'altra indagine che avrebbe dovuto, a malincuore, risolvere. C'era, per di più, il fastidioso ed oneroso incarico di dover rivelare all'Ispettore Busti Corsetti che lui la Poretti Maltolti la conosceva, anzi l'aveva vista la sera precedente. L'ultima persona ad averla vista e, si sa, l'ultimo che incontra la vittima è sempre il principale sospettato. Deglutì un boccone acido, gli capitava sempre quando era agitato, ed era sempre agitato, la sua ernia iatale ballava il can can. Accompagnò il boccone acido con una bustina di Gaviscon alla fragola e finì di radersi. Quando raggiunse il commissariato erano già le 9,30 e l'Ispettore Busti Corsetti aveva già le palle girate da circa un'ora.

“Le sembra l'ora di arrivare?” Chiese stizzito.

“Mi scusi Ispettore, è successo un fatto.” Rispose.

“Non mi importa un accidente di cosa le è successo, Calamaretti!”

“James, signore, solo James.”

L'Ispettore lo guardò con sospetto: “Una ragazza, certa Carla Poretti Maltolti, sembra svanita nel nulla.”

James sospirò: “Purtroppo, che disgrazia!”

“Come fa a sapere la notizia?”

“Ho ricevuto una telefonata questa mattina alle 8. Un amico comune mi ha avvisato.”

“Amico comune? Noi non abbiamo amici in comune, Calamaretti!” Disse l'Ispettore quasi scandalizzato e con il massimo disprezzo possibile.

“Amico comune mio e della Poretti Maltolti, signore.” Si affrettò ad aggiungere James. L'ispettore sembrò rasserenarsi, l'idea di avere amici in comune con quell'individuo di dubbia estrazione gli faceva accapponare la pelle. Realizzò all'istante invece quello che il Calamaretti aveva appena asserito: lui aveva un amico in comune con la ragazza scomparsa.

“Quando l'ha visto per l'ultima volta?”

“Chi?” Chiese James.

“Il suo amico comune?"

“Oh! Il mese scorso.”

“E il suo amico quando ha visto per l'ultima volta la ragazza scomparsa?”

“Non ne ho idea.”

“Allora come fa a sapere che è scomparsa?”

“Glielo ha comunicato la sorella.”

“La sorella di chi?”

“Della scomparsa.”

“E come si chiama?”

“Chi?”

“La sorella della scomparsa.”

“Oh! Poretti Maltolti.”

“Pure lei.”

“Eh, si. Son sorelle. Sorelle gemelle.”

“Sorelle gemelle.” Ripeté l'Ispettore. James cominciò a guardarsi le scarpe, cosa che gli veniva naturale e che gli evitava di essere viso a viso con la persona che lo metteva in imbarazzo. Sentì che la sua ernia iniziava a ballare il twist e sentì inoltre l'ispettore ripetere: “Sorella gemella, tu hai una sorella gemella…” L'ispettore citava Star Wars! 

“Appassionato anche lei signore?”

“Di che?”

“Star Wars. Tu hai una sorella gemella!! La notizia che viene data a Luke Skywalker di avere una sor…”

“Che cosa sta farneticando! Calamaretti!!! Non dica fesserie! Piuttosto, stili una lista delle ultime persone che hanno visto la donna scomparsa." Ecco, era arrivato al dunque. James iniziò ad avere le mani sudate e fredde come due trote sul banco del pesce in pieno inverno. Doveva dirlo? Doveva omettere? Carla Poretti Maltolti aveva trascorso la serata con lui, fino alle ore 23.30 erano stati al cinema parrocchiale a rivedere Star Wars, dei tanti non ricordava neppure più quale ma lei era una appassionata, sfegatata della Saga in questione e James non si sarebbe mai tirato indietro, ci sarebbe morto trafitto da una spada laser impugnata da Darth Vater, per fare contenta la sua amata Carla. Solo che lei non lo sapeva. Carla Poretti Maltolti non aveva nessuna idea che James fosse innamorato di lei e, a dirla tutta, non che gliene importasse un granché; lei lo frequentava solamente perché lui era l'unico amico che resisteva alle saghe di Guerre Stellari, altrimenti avrebbe dovuto andare sola e si sarebbe annoiata. Per farla breve: alle 23.30 era terminato il film, lui l'aveva accompagnata a casa, alle 00,00 le aveva stampato un delicato, innocente e castissimo bacio sulla guancia e lei era entrata nel portone. James, a quel punto era salito in auto e partito direzione casa. alle 00.30 era già sotto alle coperte. Fine della storia. Quello che era accaduto dopo non era più stato in alcun modo sotto alla sua giurisdizione. Dirlo? Non dirlo? Chi lo aveva visto al cinema? Fece mente locale: nessuno di rilevanza nazionale era presente in quel cinema parrocchiale, almeno nessuno che lui conoscesse e viceversa. La sorella gemella di Carla era a conoscenza della serata fantascientifica organizzata o era stata tenuta all'oscuro? Doveva informarsi.

“Ispettore” Disse con il fervore di un atleta che vuole provare a raggiungere il record mondiale in allenamento “Vado subito a casa Poretti Maltolti a chiedere ai famigliari.”

“Ottima idea!” Esordì l'Ispettore facendo finta di riordinare le scartoffie sulla scrivania.

James uscì dal Commissariato e, in circa 3 minuti, si ritrovò davanti alla casa dove, appena qualche ora prima, aveva lasciato la ragazza che ora era scomparsa. L'ernia iatale iniziò un valzer. Gli venne ad aprire la sorella gemella che, guarda il caso, vedi le affinità, si chiamava Leila! Oh, cribbio! Esclamò nella sua testa James. Era praticamente la fotocopia di Carla. Distinguerle sarebbe stato impossibile, solo l'esame del DNA avrebbe potuto rivelare chi era una e chi era l'altra. 

“Buongiorno, sono James, vice Ispettore del Commissariato.”

“Oh!” Esclamò Leila “James Bond?” 

Lui sorrise, eh, avrebbe voluto in cuor suo, altroché se avrebbe voluto. Sempre sorridendo proseguì: “Sono qui per stilare una lista delle ultime persone che ha incontrato sua sorella scomparsa.”

“Non che ne sappia granché ma… si accomodi.”

James entrò. L'ernia iniziò una mazurka.

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