Lunedì 7 maggio 1956

 

Ieri mattina presto David mi ha svegliata, avevo dormito poco la notte, il rientro a casa dopo il parto è stressante: “Giovanna sono, anzi siamo nei casini, stanotte alle due hanno fatto irruzione a casa quattro marcantoni del FBI, mi hanno scaraventato giù dal letto e mezzo nudo mi hanno portato in una casa sicura (hanno detto loro). Poi mi hanno portato in una stanza con le sbarre, mi hanno puntato una lampada negli occhi mi hanno chiesto se conoscessi agenti segreti sovietici. Urlando, è meglio che parli se no ti consegniamo a quelli della Narcotici e passi un guaio per lo spaccio di droga. A noi interessano solo i nomi delle spie comuniste in America di cui i tuoi amici italiani e tedeschi ti hanno fatto i nomi. Dobbiamo troncare questa pericolosa rete. Dacci una mano e chiudiamo gli occhi su tutto il resto e te ne torni bello tranquillo a casetta tua con tua moglie e le tue bambine ed il tuo piccolo commercio di droga. Giovanna sono un vigliacco ho fatto il tuo nome, sei italiana , a Roma hai fatto la staffetta partigiana e per questo sei sospetta. Credo che tra un po’ ti verranno a prendere, ma se fai qualche nome anche tu, te la scampi.”


 

Martedì 8 maggio 1956

 

Ed ora eccomi qui, seduta in questa cazzo di stanza della clinica in attesa di essere interrogata sulle spie che conosco, come mi hanno detto all’ingresso. Non so un cazzo di spie comuniste. Sono partita da Roma e dalla Germania al seguito di mio marito. Dovrei mentire, fare qualche nome di italiani che frequento e che hanno idee di sinistra, tirarli dentro in questa merda di persecuzione, qualcuno che ha l’unica colpa di essere italiano, di essere straniero e di pensarla diversamente. Forse potrei fare il nome di Igor quel ragazzo ungherese della libreria , è morto il mese scorso cadendo dalla moto come capo della rete delle spie ungheresi. E’ morto e non gli possono fare nulla. Ora aspetto che entrino nella stanza. Poi decido. Sono entrati due ragazzoni, i tipici bravi ragazzi americani, capelli corti, il viso paffuto ed il completo nero da beccamorto. Si siedono di davanti a me, aprono un taccuino nero ed aspettano in silenzio che parli. Poi uno mi sussurra: “Intanto la ricoveriamo qui nel nostro Padiglione C , nelle sue condizioni non può assistere alla sua bambina, Quando ci dirà ciò che vogliamo sapere potrà tornare a casa”


 

Venerdì 11 maggio 1956

 

Ed ora eccomi qui al buio, con questa piccola matita ed il mio diario. Di notte cala l'effetto di quelle schifezze che mi pompano nelle vene e sono lucida. Maggie l'infermiera da quando Pia le ha lasciato quei dollari mi fa scrivere sul mio diario. E come se mi sentissi viva, qui fuori anche di notte ci sono mamma e papà , ma non li fanno entrare. Prima che spegnessero le luci è entrato quello dell'interrogatorio, mi ha stretto il braccio e stava iniziando a parlare. Ho lanciato un urlo e in italiano: “Basta con l'americano, brutto stronzo, è inutile che cerchi di farmi ragionare, sai cosa c’è di nuovo, non ho nessun nome da fare non conosco alcuna spia sovietica , ungherese, italiana, di qualunque nazionalità. Lo so che ora mi revocherete la cittadinanza americana, mi toglierete le bambine, quello stronzo di David divorzierà e fottetelo pure per il traffico di droga lui non sa un cazzo. Alla fine della corsa mi rimetterete su un aereo per Roma. Ora merde di americani andate a fare in culo, in questo paese di merda non ci voglio più vivere.


 

Annotazioni dell'infermiera Maggie Dubois

Queste le ultime parole di Giovanna sul diario.

Il mattino dopo è ancora molto lucida, approfittando che stanno facendo la pulizia alla stanza apre non vista la porta che da sul terrazzo, sale sul basso muretto e si lancia nel vuoto senza urlare. Le guardie sono accorse e, compreso di aver fatto una puttanata, hanno messo tutto a tacere, mi hanno pagato molto bene. 

Quel figlio di puttana di David ha fatto alcuni nomi degli amici di Giovanna espulsi come spie comuniste, poi ha raccontato anche i suoi collegamenti con i trafficanti di droga e così è entrato  nel piano protezione testimoni ed ora vive in un luogo segreto e protetto con il figlio e con la vistosa e appariscente baby sitter che credo si scopasse da molto tempo.

Tutti i racconti

11
5
44

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Elena D.: mi é piaciuto moltissimo questo raccontino!

  • thecarnival: bellissimo racconto che fino all'ultimo lascia in tensione fino a quel [...]

0
0
7

BLEFAROPLASTICA - 2/2

28 September 2025

La blefaroplastica, tuttavia. Nel mezzo s’intravede un ché di luminoso, un faro probabilmente, un nume che rischiara la via e financo c’illumina sul significato occulto di tale parola. Il faro scopre il bluff e liquefa la plastica. E dopo, che rimane? Certo che stare nel mezzo è proprio bello, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
9
105

La Ministeriale

27 September 2025

Dopo decine di concorsi pubblici con esito negativo, sulla posta elettronica certificata di Ilaria arrivò il risultato di un bando del Ministero di Giustizia. La missiva era una convocazione per l’assunzione a tempo indeterminato presso una cancelleria. Fu assegnata al Tribunale di Cassino. Seguirono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • AriannaL: Scusate se intervengo ancora, ma, l'inconscia risonanza tra la precoce [...]

  • Riccardo: Simone, se hai voluto mantenere un distacco dal racconto ci sei riuscito in [...]

1
4
29

BLEFAROPLASTICA - 1/2

Esercizi di coabitazione tra nonsense e umorismo

27 September 2025

Blefaroplastica, è un qualcosa che mi ha sempre colpito, e infatti spesso ci ritorno. Ovviamente è strano: chi ti colpisce andrebbe semmai evitato, ma sappiate che non tutti i colpi fanno male, alcuni fanno bene, nel senso che fanno meno male, cioè che non dolgono come quelli scagliati un istante [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Dietro l'uso simpatico e sapiente delle parole, un tema profondo. Sono [...]

  • Davide Cibic: Grazie per l'attenzione, in effetti vale la pena arrischiarsi alla seconda [...]

6
9
45

Storia di Uccellino

26 September 2025

Era scolpito nella memoria il giorno in cui sua moglie portò a casa Uccellino. Era una mattina, lei lavorava in giardino ed era rientrata con in mano questo minuscolo volatile dalle piume colorate. Forse era un piccolo, dato che non sembrava saper ancora volare. O forse aveva qualche problema, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
4
34

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 3/3

26 September 2025

Sul cellulare avevo trovato traccia delle varie chiamate tra cui quelle di Anna. Quando fui in grado di parlare in maniera comprensibile, decisi di chiamarla. — Pronto, Stefano sei tu? — Si, Anna sono io, mia sorella mi ha detto che hai chiamato. Volevo ringraziarti e rassicurarti sulle mie condizioni. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

8
13
42

Ballarò

Esercizio di scrittura creativa - i non luoghi

25 September 2025

Atterrammo a Punta Raisi in perfetto orario. Ci trasferimmo in un albergo situato in pieno centro e, dopo aver pranzato, la guida ci diede appuntamento per le 17 davanti alla hall. La gola mi ricordò che lì, sull'isola, sfornavano dolci tra i più saporiti del pianeta e granite più famose del [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto con piacere, suscita diverse emozioni. Come bonus, grazie al Prof, ho [...]

  • Teo Bo: @Ondine, @Dax, @Riccardo, @Lawrence - Grazie x gli apprezzamenti sempre molto [...]

5
2
22

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 2/3

25 September 2025

Avevo creduto che Giusy fosse tra le due quella sveglia ma dovetti ricredermi e concludere che lo erano entrambe. Vista l’ora tarda, prendemmo un taxi, lei per tornare a casa, io per proseguire verso la mia pensione. Prima di salutarci presi nota dell’indirizzo del suo negozio e ci scambiammo i [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
10
28

Il Re cieco della strada! 2/2

Quando l’amore guida più della vista

24 September 2025

"Dove sei, ragazzo?” chiese Luis con voce colma di emozione, come un bambino in un negozio di giocattoli. "Son… qua, signore. Voleva vedere qualcosa?” Il ragazzo si morse subito la lingua: la gaffe lo fece arrossire fino alle orecchie. Avrebbe voluto sotterrarsi. Ma Luis non ci fece caso: erano [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
3
33

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 1/3

24 September 2025

La storia che voglio raccontare potrebbe iniziare con la scoperta dell’inganno che il mio socio Roberto stava tramando ai miei danni, ma credo sia meglio procedere con ordine, perché questa è la ragione meno importante che mi ha spinto alla decisione che avrei preso in seguito. Meglio raccontare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
11
50

Il sig. P. e la Cencia dall’occhio blu

Storia tragicomicamente vera, ovviamente romanzata. Per chi non l'avesse capito, la Cencia dall'occhio blu sono io :-)

Miu
23 September 2025

Il sig. P. - ovvero Peppino de Tontolonis - aveva settantotto anni, ex impiegato del catasto, con una carriera passata tra mappe, visure, timbri e acari. Non aveva titoli ufficiali, ma si vantava di una laurea sulla conservazione dell’asinello sardo, ottenuta – a suo dire – durante una conferenza [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Davide Cibic: Scorrevole, gaio e puntinato d'intuizioni comiche. Vado a curiosare qualche [...]

  • Miu: Grazie Davide🤗

3
2
43

Il Re cieco della strada! 1/2

Dove il cuore corre libero

23 September 2025

"Clara, è per domani, lo hai promesso.” Clara era seduta in cucina a sferruzzare. Aveva finto di dimenticare la promessa fatta a suo marito Luis, che da quattro anni era completamente cieco. Luis stava sulla sedia a dondolo, con i due gatti di casa accoccolati su di lui: formavano una coppia di [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su