Un calcio al pallone 

poi di testa la prendo

Provo un tacchetto faccio una finta 

chiedo un passaggio 

tutto sommato non sono malaccio 

stanno al gioco i ragazzini e 

con la fantasia godo e mi inebrio

ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti.

 

N'carcio ar pallone poi la pjo dè testa

provo n'tacchetto, faccio nà finta

chiedo er passaggio

tutto sommato nun sò malaccio

lì regazzini stanno ar gioco

cò la fantasia godo e mè diverto

ah! Sè lì potenti cjavessero stì poteri chè n'vece nella memoria sò nascosti.

 

Amici lettori, non scrivo poesie, non mi sento un poeta, minimamente conosco la tecnica per scriverne e pur apprezzando chi le scrive per me è un argomento sconosciuto e ora eccomi qua per la verità essendo stato stimolato da una coincidenza che vi spiego brevemente. Giorni fa Piccola Stella propose una sua poesia nella quale per me a fiuto c'era qualcosa che non tornava, non entro nel dettaglio altrimenti facciamo notte e così provai a sua insaputa a riscrivere il suo testo riarrangiandolo secondo il mio punto di vista e poi quando alla bella glielo feci leggere lei simpaticamente e con amore mi disse che ero matto (non è vero in realtà mi disse come fosse mia sorella maggiore che ero stato insolente) e così la cosa finì lì, io cancellai il testo da me revisionato al momento pure dimenticato, ma la cosa ebbe un proseguio perché io che in effetti un po' matto lo sono, di getto scrissi un pezzo, una poesia pazza che poi in fondo è molto seria in risposta all'accaduto per fare in modo che poi una volta pubblicato Piccola Stella possa alle mie spalle vendicarsi, prendere il mio testo e farlo a pezzi a suo piacere, ma adesso amici miei sapete che c'è di bello in questa storiella? Che Savina mi vuole bene e io ne voglio a lei e con tutto ciò ci siamo divertiti e dato modo a me di scrivere una poesia che forse poesia non è ma se leggete bene nel finale c'è una cosa importante che sfortunatamente non serve a gnente perchè un potente mai darà un calcio ad un pallone, mai sarà felice ritornando ragazzino, troppo presi da sopra un piedistallo della gente nun je nè frega gnente, ecco m'ero dimenticato dè dìì nà cosa, la poesia l'ho pure tradotta nel mio dialetto, lò faccio ogni tanto perchè cò quer linguaggio er core scoppia e sè capimo mejo. Savina per me è un privilegio essere tuo amico e così anche per tutti gli altri, stop ho finito torno fra qualche giorno per mettermi a nudo e non sarò solo.

 

 

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