È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, greco, retorica, matematica, scienze e filosofia vi aveva studiato. Si era preparato con impegno per l’esame di baccalauréat, grazie al quale gli si erano aperte le porte della scuola di medicina.

Lasciata alle spalle la parte antica, i due procedono verso i quartieri nuovi. Lì si trova il principale mercato agricolo nel dipartimento dell’Aude. Man mano che si avvicinano odono il frastuono del traffico: il cigolio dei carri, gli zoccoli dei cavalli, il vociare della gente e, più lontano, lo sferragliare di un treno. Una pesante barriera di legno posta tra due edifici blocca la strada. Jordi ferma il carro sotto una tettoia, accodandosi a un mulo e a un altro carro. 

«Siamo alla barriera d’Octroi».
Quando giunge il loro turno, un uomo in giacca scura e képi con un registro in mano si avvicina: «Documenti e dichiarazione, Jòrdi».
Porgendo i documenti al funzionario, il carrettiere dice:

«Porto 500 litri di vino e 200 chili di grano. Il mittente è il Barone di Mérinville, il destinatario è il magazzino del signor Boucher in Rue de Vignerons».
Il gabelliere prende appunti con la penna d’oca e poi dice: «Lasciatemi ispezionare il carico».
Jean e Jòrdi spostano un paio di damigiane e il funzionario si accerta che non vi sia merce non dichiarata.
«Fanno tre franchi e cinquanta centesimi», dice il gabelliere compilando una ricevuta.

Jòrdi tira fuori tre monete d’argento e una di rame, mette in tasca la ricevuta.
«Merci Monsieur. Bonjour». 

«Hè, Roux. Hè, Blanquet». Il carro riparte cigolando.

Giungono in Rue de Vignerons. Monsieur Boucher, avvisato del loro arrivo, scende nel magazzino.
«Bonjour, Jòrdi. È tutto qui, cinque ettolitri di vino e 200 chili di grano, come da accordi? Potete scaricare».
Aiutato da Jean, Jòrdi scarica la merce.
«Ecco la ricevuta dell’Octroi, Monsieur», dice il carrettiere porgendo il documento.
Boucher guarda lo scontrino e poi, rivolto al suo contabile: «Pagate tre franchi e cinquanta, più cinquanta centesimi per il buon Jòrdi». Poi, guarda nella direzione di Jòrdi: «E chi è questo bravo giovane che vi sta aiutando?».

«È Jean-Baptiste Vallette, il figlio di Pierre. Domattina partirà per Parigi. Va a studiare medicina».
Boucher guarda intensamente il ragazzo, poi sorridendo dice:
«Allora, Jean, questa sera rimarrete con noi, mia moglie è una brava cuoca. E la notte vi sistemerete qui in magazzino. Domattina, se permettete, vi accompagnerò alla stazione con il mio calesse. E quando vi sarà possibile porterete i miei saluti a vostro padre».

«Vi ringrazio tantissimo Monsieur Boucher. Dio ve ne renderà merito».

«Dio non c’entra. Tra galantuomini, quando si può ci si aiuta».

Jòrdi accenna un inchino al commerciante: «Merci, sénher». Poi aggiustandogli il bavero della giacca, si rivolge al giovane «Devo tornare a Rieux-Minervois. Vi lascio in buone mani».

Jean trascorre il pomeriggio nella piazza del mercato, un po’ timoroso per i ladri che non mancano mai. Tocca la fodera della giacca per accertarsi che i cento franchi d’oro del Barone e i cento franchi d’argento che gli aveva consegnato il padre prima della partenza siano al sicuro, ben cuciti. Due saltimbanchi e una scimmietta con una giacca rossa intrattengono il pubblico con capriole e piroette. Alla fine dello spettacolo, la scimmia si avvicina agli astanti con il cappello in mano. Jean sorride e vi mette un centesimo di rame; poi si dirige verso la stazione, un imponente edificio di mattoni rossi. Chiede all’impiegato: 

«Parigi, via Tolosa, solo andata, terza classe, partenza domattina».

Il bigliettaio risponde: «Quarantuno franchi e dieci. Il treno parte domani alle 7:10 dal binario 2».
Jean, con prudenza, tira fuori di tasca due napoléon d’oro, una moneta d’argento e una di rame:

«Merci, monsieur».

Dai Boucher la tavola è apparecchiata per tre: tovaglia bianca di lino e posate di ferro brunito dal manico d’osso. Nel camino sobbolle una zuppa che rilascia un intenso profumo di lardo e fagioli. Un lume a petrolio spande luce giallastra nella sala.

«Bonsoir Monsieur Boucher, bonsoir Madame Boucher».

«Bonsoir, Monsieur Vallette».

«Mio marito mi ha detto di voi», dice Madame Boucher, «so che partirete per studiare medicina a Parigi. Immagino quanto vostra madre sarà orgogliosa di voi».
«Sì, Madame. Ma anche rattristata per la mia partenza».

«Domani avrete una giornata faticosa, mangiate la zuppa», dice Madame Boucher.
Monsieur Boucher riempie il bicchiere di Jean. «È il buon vino del Minervois. Adesso arriva il piatto forte di mia moglie: montone stufato nel vino. Io ne vado pazzo».
Mentre la conversazione con i signori Boucher va avanti così amabilmente, Jean continua a pensare allo sguardo malinconico di sua madre e cerca di fissare odori e sapori della cucina rustica del Minervois, in modo che domani questi ricordi di casa possano essergli di conforto.

Si è fatto tardi. «Avete detto che il vostro treno è alle 7. Fatevi trovare pronto alle 6:30 e vi accompagnerò col mio calesse, mia moglie lascerà sul tavolo la colazione», dice Monsieur Boucher.

«Vi ringrazio tantissimo per la vostra generosa ospitalità», dice Jean.

«Andiamo, vi mostro il vostro letto».

Tutti i racconti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
43

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su