Interno notte − ore 23:00 − Casa di Cristina.

Cristina Modigliani, bionda e dalle forme ben pronunciate, si apprestava a passare una delle tante sere che da due anni era la sua routine ma soprattutto il suo lavoro − lei che a ventisei anni dopo la gestione di due bar chiusi per fallimento aveva deciso di scappare da Porto Rario, cambiare città e trasferirsi a Firenze, nella città in cui un giorno di molti anni prima aveva promesso a se stessa che ci sarebbe tornata per realizzare il sogno della sua vita: fare la guida turistica nella città del Rinascimento per raccontare agli altri le bellezze di quella città.  Sicuramente non si sarebbe mai aspettata che la sua vita prendesse quella piega, ma come cantava John Lennon: “La vita è quella cosa che ti accade mentre sei impegnato in altri progetti, e così dopo vari lavori finiti male i quali tra l’altro non le permettevano di frequentare il corso per guida turistica, una sera prese la decisione, mise un annuncio su internet e dopo poche ore iniziarono ad arrivarle chiamate di uomini che la volevano incontrare − lei che aveva sempre amato la notte adesso sarebbe diventata il suo lavoro.

 

23:10 − L’ora dell’appuntamento che avrebbe cambiato il corso della sua vita stava per arrivare.

Un'ora prima aveva ricevuto una telefonata, un ragazzo della sua età aveva visto il suo annuncio su internet e voleva incontrarla, le aveva chiesto: «Quant'è il regalo?» perché così si dice, e lei risolutamente gli aveva risposto: «Dipende da quello che vuoi fare» poi aveva elencato le sue prestazioni al ragazzo il quale altrettanto risolutamente le aveva risposto: «Nessuna di queste. Solo parlare. É possibile?» Cristina a quella risposta rimase un po' interdetta perché nonostante facesse quel lavoro da ormai due anni nessuno l'aveva chiamata soltanto per parlare, «di solito si chiacchiera al bar ma se ti basta solo questo va bene» aveva poi concluso.

Fissarono il prezzo che al ragazzo andò bene e decisero di incontrarsi a casa sua, che si trovava vicino Porta Romana. Anni più tardi Cristina, ripensando a quel giorno avrebbe dichiarato che accettò di andare da lui soltanto per parlare, perché se c'era una cosa che sua mamma le aveva sempre insegnato era la curiosità, «Devi essere curiosa Cristina, non perdere mai la voglia di sapere, di conoscere, chi non è curioso muore giovane!» e lei aveva sempre seguito la lezione, ecco perché quel giorno andò da lui, per fame di curiosità.

Quando attaccò il telefono e si apprestò a prepararsi, la sola frase che le balenò per la testa in tutto quel tempo fu: «Chissà che cavolo avrà uno da dire a mezzanotte a una puttana?!» Peccato che Cristina non aveva mai letto Il giovane Holden! perché chi ha letto Il giovane Holden sa, che un ragazzo, solo, senza vita sociale e magari anche senza particolari velleità, una notte, così, per curiosità, può chiamare una prostituta semplicemente per sentirsi meno solo. 

23:30

Cristina, quella sera, non indossò abiti provocanti e da mestierante, ma casual, come quando usciva per fare shopping o andava in giro per la città; stava ultimando gli ultimi ritocchi alle labbra e alle ciglia quando l'orologio dell'Iphone segnò le 23.50. «Che Dio me la mandi buona!» pensò.

Uscì dal bagno, percorse il corridoio adornato di brutte copie di alcuni dipinti tra cui una Maddalena penitente di Caravaggio, la quale più che penitente sembrava una tossica dopo l’ultimo buco della storia, entrò in camera, prese la borsa sul letto e veloce come un diretto Firenze-Milano si lasciò la porta alle spalle ignara di cosa il destino le avrebbe riservato quella sera.

Entrò nella sua Panda Gialla e si sintonizzò su Radio Virgin che le regalò Lust for Life di Iggy Pop, la canzone che amava suo padre, mise in moto e partì, arrivando poco dopo sotto casa del ragazzo, quindi parcheggiò, suonò il campanello e una voce timida ma calda le rispose: «Secondo piano, ti apro!».

La persona che l'accolse era un ragazzo distinto, vestito bene e con un gran sorriso che emanava una luce buona, dal quale però traspariva una dolce malinconia.

- Piacere di riceverti! - disse il ragazzo rivolgendosi a Cristina - Accomodati pure!

La fece entrare, le chiese se desiderasse qualcosa da bere, Cristina gli disse che un Cognac andava bene, e mentre il ragazzo andò nella vetrina piena di bottiglie di qualsiasi cosa, Cristina si mise ad ammirare quell'enorme salotto ricolmo di quadri, oggetti di ogni tipo che dovevano avere un gran valore tra cui una sedia gigantesca a forma di mano e poi foto: tantissime - di viaggi, di persone, di luoghi, in cui lui però non compariva mai, c'era anche un enorme ritratto di quelli che probabilmente dovevano essere stati i suoi genitori, due bei signori il giorno del loro matrimonio. 

«Ti chiederai chi sono tutte quelle persone? Come ho fatto in ventotto anni a visitare tutti quei luoghi? E vuoi sapere la risposta? Non li ho mai visitati, come non so affatto chi siano quei volti, a chi appartengano, quali siano le loro storie... e tutto questo sai perché? Perché quando si è abituati a stare soli è più facile immaginare che guardare la realtà, si sviluppa una grande fantasia».

Quelle parole arrivarono come un proiettile dritte al cuore di Cristina, che sentì l'esigenza di sedersi, bere con calma il cognac che Sasha (così aveva detto di chiamarsi) le aveva preparato, e dopo una lunga disquisizione sulla sua vita, Cristina gli chiese: «Perché hai contattato una escort? Solo per parlare? Non hai amici?», «Credi che uno che appende delle foto di sconosciuti in casa possa avere degli amici? Non mi sembra molto saggia come domanda!» e rise, Cristina lo seguì ridendo anche lei essendosi accorta che forse la sua domanda non era stata poi così saggia.

«E tu perché fai la escort?»

«Per sentirmi meno sola!» ironizzò Cristina per rimediare alla domanda di prima. Ci pensò un attimo... «Diciamo che ho un sogno, e i sogni costano, soprattutto se ci credi... ho promesso a mio padre che sarei tornata a Porto Rario solo dopo averlo realizzato, a te può sembrare sciocco ma io c'ho sempre creduto alle promesse, perché se non le mantieni non tradisci solo la persona a cui le hai fatte ma tradisci soprattutto te stesso, che forse è peggio».

«Allora smetti di fare quello che stai facendo. Sei una ragazza intelligente non buttare via la tua vita così. I soldi sono importanti lo so ma mai quanto i sogni. Lotta per questi. Credici. Lotta qualsiasi sogno sia e alla fine vinci, perché se non vinci significa che non hai lottato abbastanza. Lo so può sembrare strano detto da uno come me che l'unica volta che ha lottato per qualcosa è stato per farmi dare la paghetta da mio padre il sabato sera... ma credo nel potere dei sogni, e anch'io forse un giorno ne avrò uno da raccontare, per il momento mi limito a pensarci, ma tu rifletti, non sprecare la tua vita».

 

 

 

 

 

 

Tutti i racconti

4
2
17

La Selva Oscura : lo strano caso dell'Ovivorus montanae

14 August 2025

Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Dante, Commedia, Canto III, 1-3 Lo strano animaletto del Montana di Angela Thatcher, Divulgative Paleontology, Settembre, 2034 Un piccolo mammifero, lungo appena 15 centimetri e del peso di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
15

Lucia

14 August 2025

Eh sì, la storia di Lucia la conoscono tutti in paese, non ne parlano volentieri perché dicono che i morti vanno lasciati in pace, però se incontri la persona giusta e la lasci parlare, puoi stare sicuro che prima o poi il discorso cadrà sulla storia di Lucia. Cambia addirittura il tono della voce, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ornella: Racconto che tiene inchiodati dal susseguirsi delle emozioni davanti a fatti [...]

  • Ondine: Con il mistero si inizia e con il mistero si finisce, in un susseguirsi di [...]

1
1
7

Lo strano caso della signorina C. (2 di 3)

14 August 2025

Concetto, però, non era niente affatto femmina, anzi lui non sapeva neanche che per lo Stato era un individuo diverso da come appariva. E non se ne avvide se non quando divenne adulto. Per dirla tutta, Concetto aveva sofferto non poco l’imposizione di quel nome piuttosto raro, vuoi perché appunto [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
2
16

Lo strano caso della signorina C. (1 di 3)

13 August 2025

Ildebrando Farnesi, a dispetto dell’altisonante nome e dell’illustre cognome, era in realtà un uomo semplice, per non dire sempliciotto. A dire il vero, la sua casata era stata potente in epoche remote; tuttavia, manteneva ancora una certa influenza nel paesino di Roccafelice e solo in virtù di [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
28

Caschi il mondo

13 August 2025

Era un bel pomeriggio di ottobre a Viareggio. Scesi dall'autobus e mi diressi verso la casa di Franco. Suonai il campanello. Come si aprì la porta me lo vidi davanti. Non riuscii a dire le parole che mi ero preparata. Per l'emozione buttai subito fuori il rospo. “Ciao” dissi entrando “Cosa ci fai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Se qualcuno cerca in questa storia originalità, di certo [...]

  • Vittorio: si hai ragione non ci sono tratti originali, d'altronde volevo raccontare [...]

1
2
15

Il capo 3/3

12 August 2025

Naturalmente gli unici che avevano qualche probabilità di farcela eravamo io e Lorenzo, perché eravamo gli unici maschi, anche considerando Lorenza che era una specie di maschietto sotto le sembianze di una femmina. “Ci scambieremo le parti una volta alla casa, non voglio che rischi solo tu”, affermò [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
1
13

I 5 cavalieri prescelti: da eroi a mostri

Storia di invenzione di David, 12 anni.

12 August 2025

In principio c'erano due bambini: Gesù e Florian. Crebbero e col tempo le loro strade si divisero, perché fra i due era nato e si era sviluppato l'odio a causa delle loro visioni discordanti sul mondo. Gesù era dedito all'amore e alla creazione, come suo fratello Florian che però non si curava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
20

Il capo 2/3

11 August 2025

Fino ad allora avevamo giocato agli indiani con una specie di capanna gialla che avevamo sistemato sul suo balcone. Gli era stata regalata da suo padre per il compleanno, ma era così stretta all'interno che ci si poteva stare al massimo in due e in piedi. Naturalmente erano solo Enrico e Lorenza [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
19

Ricordi

11 August 2025

A volte riaffiorano all’improvviso, i ricordi dico, e strabordano come un bicchiere d’acqua troppo pieno. Non puoi fare a meno di bagnarci le labbra per poi berli fino in fondo, tutti in un sorso, perché sono troppo dolci, amari o salati per smettere. I tuoi di dove sono? Tutti i genitori sono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Comitato Liberazione Sogni?
    Geniale!
    E, raccontami, te ne prego, i [...]

  • Libera: è una sindrome senza cura... il cui esito è... faustissimo! 🤣🤣

4
4
29

Arena 3/3

10 August 2025

«Ben tornato signor Marcus.» La giovane infermiera lo salutò con la consueta gentilezza mentre gli sfilava il visore integrale scoprendogli il volto. Ripose l’attrezzatura sul ripiano della base emittente e con del cotone umido gli massaggiò delicatamente le tempie dove l’apparato di realtà virtuale [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • An Old Luca: Grazie Paolo e Dario.
    Temo che la divisione in parti pregiudichi un poco [...]

  • Ondine: Molto dolce e coinvolgente.

1
4
28

Il capo 1/3

10 August 2025

Mi sono alzato di buon'ora stamattina. Di professione faccio il geometra e lavoro per il comune: sono stato incaricato di fare un rilievo di una casa di campagna, disabitata da anni, che si trova vicino al vecchio cimitero. Osservo la facciata dell'edificio cadente e mi pare che assomigli ad una [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
26

Arena 2/3

09 August 2025

Si udì un breve scampanellio. Marcus riconobbe il suono che aveva accoppiato, sul suo comunicatore, all’arrivo di una richiesta di un selfie celebrativo da parte di un ammiratore. Inviò con un veloce gesto la foto predisposta con la sua firma e, riprese: «Anche questo, vedi? Dove è finita l’interazione, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su