Appena ho capito che finalmente saremmo stati insieme, questa lettera è apparsa subito nei miei pensieri già scritta, pronta per essere spedita, perché ho voluto ripercorrere in un attimo tutta la nostra storia fin qui, per suggellare con un ricordo la nostra unione.

E affidandomi ai ricordi, ancora non so definire cosa ho provato la prima volta che ti ho vista. Forse era solo la confusione nel cuore di bambino quella che sentivo, forse già era un sentimento che metteva le sue radici a fondo, per crescere poi imponente come una quercia: Tu te ne stavi lì, ferma e distante mentre mia madre che mi teneva per mano e mi portava altrove sembrava non capire o ignorare volutamente l'interesse che già provavo per te: ti vedevo, c'eri ma non potevo fare altro che ammirarti da lontano. Quanti sentimenti per un solo bambino!

E quello fui quando sfuggii al controllo dei grandi e venni da te, intimidito e curioso, allungai una mano per toccare, “sentire”. Perfino farlo era strano, non lo potevo sapere allora ma il tatto è uno dei mezzi con cui ogni neonato impara a conoscere il mondo. come tutti l'avevo fatto fino a pochi anni prima e in quel momento mi sentivo in bilico tra la scoperta di mondi sconosciuti e azioni antiche affioranti dai miei ricordi. Fu un attimo ed era già l'ora di andar via. È raro che una cosa accaduta a quell'età sia rimasta impressa nella mia memoria, ma tu per me sei sempre stata importante e il nostro primo incontro non lo potevo certo lasciar scivolare via come un alito di nebbia.

Da allora non ci siamo più incontrati per parecchio, ma mi devo prendere una buona parte della colpa: il mio cammino nella vita, sia quello materiale che la crescita spirituale, è stato arzigogolato come il “Volo del calabrone” di Korsakov, mentre tu sei stata praticamente ovunque nel mondo. Se disegnassimo su un foglio di carta due linee a rappresentarci, vedremmo che in certi momenti mi sei stata accanto, a volte le nostre strade si sono incrociate, mentre spesso ho trovato le tue tracce e ti ho inseguito, come Eugene insegue Claire nel film “Fino alla fine del mondo”. Ecco, quando l'ho visto ho capito, tu per me eri un desiderio sempre da esaudire, un mistero da risolvere, una scoperta da fare.

Certo, nel corso della mia vita ho avuto altre donne, tu le hai conosciute tutte: ti ricordi di Lisa? Tu per me eri un pensiero lontano in quel periodo, così decisi di provare a costruire qualcosa di importante con lei, ma ero ancora troppo giovane, immaturo e legato al mio passato, così quando la storia finì, mi sentii fallire, come fossi un attrezzo rotto che si butta via. Tu eri lì con me e mi aiutasti a prendere una decisione cruciale.

Andai nella gola del Mugnaio, vicino alla mia vecchia casa, quella dove passa il viadotto dell'autostrada. Mi misi proprio sotto ad uno dei piloni e guardai su. Assaporai ogni pensiero che riuscii ad immaginare tra quelli che passano per la testa a chi decide di farla finita e si getta dall'alto, calcolai perfino il tempo necessario ad arrivare a terra. Ero pronto, non avrei avuto paura di scavalcare il guardrail, domattina, mollare la presa e lasciarmi cadere. Nemmeno di pensare, in quei lunghi secondi che mi avrebbero separato da terra, a quanto avevo paura, non mi sarei lasciato sopraffare dall'istinto di sopravvivenza, l'avrei fatto perché ero certo di non esser capace di far più nulla nella vita.

Poi ti ho cercata, di notte, e ti ho raccontato tutto, fin nei dettagli, di come era stata quella relazione, di quanto ci avevo creduto e mi ero impegnato con tutto me stesso e di come avevo fallito, mentre tu per tutto il tempo sei stata ad ascoltarmi, paziente e quieta. Hai lasciato che la mia tensione si scaricasse fino in fondo, perché trovassi la risposta che cercavo: ci vuole troppo coraggio per morire e io, quel coraggio non ce l'avevo. Il mattino seguente mi hai sorriso e te ne sei andata, semplicemente, dopo avermi appena accarezzato il viso. Eppure in quella carezza mi dicevi tutto quello che c'era da dire, nessun'altra avrebbe potuto capirmi meglio di così!

Sapessi quante volte ho pensato a quel viadotto e quella notte in tua compagnia! Nessun amico, nessuna amante poteva salvarmi la vita come hai fatto tu: certo, mi avrebbero potuto obbligare, aiutare (in tanti, poi, l'hanno fatto) e qualcuno anche denunciare ai servizi sociali, che mi forzassero a seguire una terapia di farmaci antidepressivi, ma solo e soltanto tu mi potevi mostrare il vero senso della mia vita!

E di nuovo ci siamo persi di vista per molti anni, ma da quella volta non sei mai più uscita dai miei pensieri: tu eri la soluzione ad ogni dubbio, l'obiettivo da raggiungere muovendosi coperto da “donne dello schermo” come quelle citate nella “Vita Nova” che mi hanno aiutato a nascondere una verità troppo scomoda da ammettere con chiunque. Pensa che solo con una o due di loro ho avuto il coraggio di togliermi la maschera e rivelarmi per quello che mi sentivo, una mi ha perfino amato per il mio modo di essere, mi ha amato così tanto che, senza di lei, chissà cosa sarebbe stato della mia vita!

Una donna di gran coraggio, che mi ha aiutato a diventare quello che sono, a fare un balzo in avanti importante nella mia crescita personale, a definire fino in fondo il ritratto che faccio di me stesso ogni mattina prima ancora di vedermi allo specchio. Le devo molto del mio successo come persona e come scrittore e mi ha accompagnato volentieri in questi anni pur sapendo che la mia ricerca di te non si è mai fermata.

Già, la ricerca di te!

Una volta dissi: “Siamo esseri di Luce piovuti sulla Terra per imparare la Prima Lezione Sull'Amore”. Feci un figurone, ovviamente, perché era un ambiente “New-Age” e l'immagine degli “Esseri di Luce” andava per la maggiore, ma non dissi certo che il mio amore era per il ricordo di una immagine fugace da bambino, mi avrebbero preso per matto pure loro!

Ma con quella frase, capii che DOVEVO imparare cos'era l'amore.

Non potevo farlo standomene seduto a guardare, dovevo abbandonare tutto quello che mi distingueva fino ad allora e cercare. È in quel momento che ho cominciato a non essere più un uomo come tutti gli altri, semplicemente dimenticandomi che il denaro era il mio punto di riferimento: ce n'erano altri di valori da coltivare!

Investire su questa ricerca certo è stato bello, avrei voluto tenerti per mano quando passai l'intera estate camminando nei boschi delle Alpi, per ascoltare insieme il cinguettio degli uccelli, il frusciare del vento, lo scricchiolio della legna mentre il bosco stesso “viveva”!

Era molto bello, ma non c'eri tu.

Tutti i racconti

1
1
13

Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
8

Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
2
20

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
5
19

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
22

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
27

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
5
43

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

  • Lawrence Dryvalley: Walter, neanch'io conoscevo questo artista e la sua storia e sono andato [...]

8
11
47

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

5
7
37

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

6
10
64

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
31

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

Torna su