Fissavo un punto lontano cercando di scorgere qualche segnale che mi aiutasse a capire se  il viaggio era quasi finito. Stava albeggiando e, dopo il temporale notturno che ci aveva fatto ballare parecchio, adesso il mare era quieto come un bimbo che si è pesantemente addormentato dopo una lunga notte carica di pianti e singhiozzi. Il sole cominciava a colorare il cielo e il mare dando a entrambi qualche pennellata di luce ancora poco accennata. Intorno a me dormivano ancora tutti, eravamo stati svegli tutta la notte a causa del maltempo e alla fine, fradici e stremati, ci eravamo arresi alla stanchezza. Guardavo mia madre dormire accanto a me tenendo in braccio la mia bellissima sorellina e portando nel grembo un'altra vita. Mi chiedevo se sarei riuscito ad aiutarle, se soprattutto qualcuno mi avrebbe dato la possibilità di farlo. Ma c'è l'avrei fatta, avevo ormai nove anni e negli occhi portavo il viso di mio padre che me le affidava prima di morire. Erano passate solo due settimane da quel giorno ma la mia vita era così cambiata che mi sembrava di avere addosso vent'anni di più. Cercavo di scacciare il pensiero di mio padre, dovevo rinchiudere il suo volto in un angolo del mio cuore per poter andare avanti.  E dovevo mettere da parte l'odio verso chi ce l'aveva ammazzato senza ragione facendoci di colpo diventare un albero senza più radici. Ora queste radici eravamo venute a cercarle lontano da casa e il mio cuore era gonfio di paura e di speranza per ciò che avremmo trovato. All'improvviso alcune persone che dormivano sotto, nella pancia della grossa barca che ci stava trasportando, iniziarono ad urlare salendo in mezzo a noi: la barca aveva iniziato a caricare acqua, il temporale e il mare grosso dovevano aver creato qualche falla nei legni consunti dell'imbarcazione. La mamma era spaventata ma cercava di tranquillizzare le altre donne e i bambini intorno a noi, io guardavo sempre più insistentemente l'orizzonte sperando di scorgere finalmente la terraferma. Tutti urlavano spaventati mentre l'uomo che avevamo pagato per il viaggio ci diceva di tuffarci per evitare di venire risucchiati dal barcone che imbarcava sempre più acqua. Ci trovammo in mezzo al mare, tutti e tre aggrappati ad un pezzo di legno fradicio.  La mamma iniziò a pregare, intorno a me vedevo decine e decine di teste di donne e bambini che urlavano e pregavano. Io cercavo di farmi coraggio pensando alla mia casa, ai nonni che ci avevano benedetto prima di partire, agli amici rimasti là che fino a poche ore fa ritenevo sfortunati per non essere potuti partire e che ora invidiavo come nessun altro. Poi di colpo mi sono sentito afferrare da un forte abbraccio, qualcuno ci aveva preso e ci stava portando in salvo. Guardai negli occhi mia madre e la vidi finalmente sorridere. Poi mi voltai e vidi mio padre che ci abbracciava. Eravamo tornati ad essere un albero con le radici, il nostro viaggio era finito. Mi sentivo felice e sollevato ma anche arrabbiato, ero tornato ad essere ancora bambino ma non avrei mai conosciuto l'uomo che sarei potuto diventare.

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Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

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Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

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Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

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Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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Piccoli miracoli di Natale

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Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

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Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

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In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

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Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

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  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

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