Oggi il calcio è l'unica “religione che non ha atei”, come disse Galeano.

Oggi nel mondo ci sono miliardi di individui che praticano e condividono la stessa religione. Il nome di questa religione è: “Il Calcio”.               Il Dio venerato da questa moltitudine di fanatici lobotomizzati si chiama “Il Pallone”. E al Dio Pallone, questa folla oceanica, ha sacrificato e dedicato tutta la sua esistenza; fedeli e praticanti da quando erano bambini, fino al giorno in cui passeranno a miglior vita.

I devoti pregano genuflessi il Dio Pallone ad ogni ora della giornata: ne parlano, ne discutono, ne dibattono animatamente, intercedono favori sotto forma di grazie, che nella religione del Calcio sono denominate come “Goal”.

Ogni santa domenica i fedeli si riuniscono in massa nelle varie chiese disseminate in ogni città e cittadella chiamate Stadi, dove a voce alta e gesticolando come scimmie deliranti possono esprimere tutta la loro devozione al Dio Pallone in persona. 

Questo globale fanatismo religioso per il Dio Pallone ha trasceso l’idolatria per attestarsi a stato di possessione.

E mentre il mondo agonizzante sta andando a farsi fottere per sempre, sotto ogni punto, piano e aspetto, nel disinteresse generale di tutti i pallonari, la Madre Terra si appresta a sferrare un clamoroso e poderoso calcio nel culo all’umanità, scaraventandola dentro la rete della sua stupidità e decretandone la fine. Goal..!!!!! il tempo è scaduto.. la partita è finita!.

Alcuni secoli dopo, un gruppo di scimmie annoiate, sopravvissute al cataclisma globale, si ritrovarono in una radura intente a spulciarsi a vicenda per riempire il tempo. Poi, una di loro si staccò dal gruppo e cominciò a prendere a calci una noce di cocco.

Altre la seguirono, e alla fine si creò una mischia, dove tutte rincorrevano la Noce cercando di sottrarla al possessore e prenderla a calci.

Tutto ciò che accadde in seguito lo possiamo solo immaginare!

 

Gianni Tirelli

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