«Accadde nell’86 o  nell’87. Un’idiota era andata a fare il bagno in un giorno che era brutto. Chissà che cosa si era messa in testa.  Forse sognava che qualche bel bagnino la salvasse, come nelle barzellette. Invece, dopo un po’, lo scirocco la spinge al largo, lei cerca di guadagnare la  riva, finisce nel canale – o forse ci va apposta, pensando di trovare acque più tranquille – e rimane impigliata nella chiusa, rischiando di affogare. Omero si tuffa e la tira fuori. Però ci ha rimesso il piede. Era così malconcio che non c’è stato verso di accomodarlo. È diventato una specie di eroe, almeno per qualche tempo, e noi abbiamo fatto una colletta e gli abbiamo pagato l’operazione. Comunque è acqua passata... anzi, mi sa che è successo nell’88».
«Di cosa vive?».
«Fa la stagione». Il cuoco sembrava essersi convinto che l’uomo con la cicatrice non era della finanza. «Pulisce la spiaggia, sistema gli ombrelloni, tira in secca i pedalò... senza fermarsi mai nello stesso bagno, però. Tutta l’estate avanti e indietro, avanti e indietro. Una volta andava dai Lidi Ferraresi fino a Gabicce, ormai però bazzica soprattutto questa zona, dove è sparito il figlio».
«E intrattiene i ragazzini».
Il cuoco guardò gli adolescenti che, qualche minuto prima, erano entrati per prendere da bere. Erano seduti ai tavolini e smanettavano sugli smartphone mentre le bibite dissipavano la loro frescura nell’aria calda. «Qualche anno fa facevano parte anche loro del pubblico di Omero. Le famiglie tendono a ritornare per più anni di seguito, anche se non come una volta. Tempo un’estate o due al massimo e anche quei ragazzi spariranno... magari per rifarsi vivi fra dieci anni, o venti, con prole al seguito, però... » esitò «credo che, da grandi, quei ragazzi, di questi anni, ricorderanno soprattutto le storie che racconta Omero».
Annunciato dagli strilli dei bambini, che non si erano mossi dal pedalò, Omero riapparve. Camminava più piano e la zoppia era evidente.
«Dove abita?» chiese l’uomo con la cicatrice.
«Nella colonia dei tempi del Fascio, quella abbandonata - l’avrà vista andando verso nord. Si scalda con una vecchia stufa economica. La fa andare con la legna che raccoglie in giro, specie nella pineta dopo le burrasche. Spesso gli danno piadine e crescioni, uova, pesce tirato su dai capanni da pesca o verdura dell’orto. Alla mensa dei poveri non ci va mai. In realtà credo che non voglia allontanarsi dalla spiaggia. Forse non può».
I ragazzi al tavolo si alzarono e sul bagno calò il silenzio. Si vedeva che Omero continuava a raccontare, ma, dato che era di là dal vetro, non si udiva nulla, come se il vecchio e i bambini si trovassero in un punto irraggiungibile del tempo e dello spazio.
«Ha ragione» disse, dopo un po’, l’uomo con la cicatrice.
Il cuoco gli rivolse uno sguardo interrogativo.
«È questo che rimane» riprese l’uomo con la cicatrice «è questo che c’è sempre stato. Storie narrate su una spiaggia mentre, poco più in là, si stende l’abisso».
Il cuoco guardò l’uomo con la cicatrice. Fece di più. Lo studiò. Se prima non ci aveva messo tanta attenzione, forse per non metterlo in imbarazzo, ora non se ne curò. Rimasero così, come sospesi da un incantesimo, finché il vocio dei bambini non li scosse. Omero aveva finito di raccontare e il suo pubblico protestava, ma il vecchio non ci badò. Li salutò facendo “ciao, ciao” con le mani – e qualche altro gesto che voleva dire ”domani” – e si allontanò col suo passo zoppicante. I bambini si trattennero ancora per mezzo minuto, discutendo, poi corsero verso il mare.
L’uomo con la cicatrice sogghignò. Lo sfregio gli dava un’aria un po’ sinistra. «Torneranno. Le storie incompiute li riporteranno qui».
Il cuoco annuì pensoso. Pareva ancora perplesso, quasi che, pur avendo escluso che l’uomo con la cicatrice lavorasse per il fisco, coltivasse ancora dei dubbi. Diversi, più profondi.
«A volte mi chiedo ancora dove sia finito. Guglielmo, il figlio di Omero, intendo».
L’uomo con la cicatrice sospirò. «Dove finiscono le canzoni dell’estate quando non passano più in radio. Là dove vanno i pettegolezzi da spiaggia, i racchettoni, i costumi da bagno fuori moda, le chiacchiere sulle mucillagini, quelle sulla Nazionale, gli amorazzi dei vip o presunti tali, nel posto dove vanno i walkman, i solar saucer, le vuvuzelas, gli scooby doo, i gettoni del telefono, il topless, il codino per gli uomini, i cinema all’aperto... dove finiscono le grida “cocco fresco, cocco bello”, gli annunci sugli striscioni attaccati alla coda degli aerei, le diete "sette chili in sette giorni”, le avventure di una notte, quelle che si vivono e quelle che si raccontano e basta...» si voltò verso la spiaggia e allungò il collo verso il mare, quasi lo cercasse tra gli ombrelloni, poi, come se lo avesse trovato e fosse soddisfatto, si voltò di nuovo verso il cuoco «Dove finisce l’estate» concluse.

Tutti i racconti

0
0
8

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
6

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
3
16

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Il tuo racconto mi ha talmente incuriosito che ho subito cercato informazioni [...]

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

6
10
25

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
35

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
59

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

2
8
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
9
25

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

4
6
37

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
6
22

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

6
9
39

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

Torna su