Ebbene sì, in quella scuola e in quell'atmosfera mi divertivo molto e, fra l'altro, sarei stato sempre promosso alla fine dell’anno scolastico e con buoni voti.

 

A proposito di voti. Ricordo un’interrogazione in Diritto.

La professoressa era una donna-bene delle zone panoramiche della città e mi teneva in considerazione per la mia, diciamo così, vivacità intellettuale e personale. Ammetto, non avevo studiato, ma avevo a mente i concetti base degli argomenti del contendere e cercavo di farne tesoro, un po’ improvvisando, un po’ ricordando ed elaborando autonomamente, un po’ (perché no!) inventando di sana pianta.

Fui chiamato alla cattedra con una compagna di classe, al contrario, molto studiosa e attenta. Era alta bella bruna, figlia di noti commercianti del quartiere limitrofo. Lei rispose a tutte le domande con precisione, com’era scritto sui libri.

Alla fine avemmo entrambi un buon voto, ma lei si raggelò e protestò adducendo che io non avevo studiato e avevo avuto il suo stesso voto (che stronza!).

- Lo so benissimo - rispose serafica la professoressa - che non ha studiato, non c'è bisogno di fare la spia, ma ha saputo elaborare di testa sua e spiegarmi gli stessi concetti contenuti nel libro che tu hai così bene letto ed esposto tanto meccanicamente -.

Gelo in classe, ma qualche sorriso sornione aleggiò nell'aria.

 

Dopo due mesi si era alle vacanze di Natale. Ci salutammo e ci saremmo rivisti dopo le feste.

Solo con Gianni, appena conosciuto in classe, si era entrati subito in sintonia. Era anche lui molto vivace e inoltre suonava la chitarra e, visto che io ero attivamente impegnato con il mio gruppo, i favolosi BLACK SOUND, ci ritrovammo a parlare di musica e a suonare insieme molto spesso.

 

Quel Natale del 1970 ebbe sviluppi inattesi e, in fondo, fu prodromo per altre avventure simili in futuro.

La sera del 24 dicembre, come sempre, gran cenone a casa con fratelli e  sorelle e con il primo nipotino (il secondo era in viaggio) arrivato nel frattempo. Primo e unico maschio con il nostro cognome, che aveva avuto il nome di Vincenzo.

La sorpresa fu il regalo delle mie sorelle: due 33 giri (i mitici LP!) di... Mina!

 

Se c'erano una cantante e un tipo d’interpretazione che detestavo, era proprio... Mina! Quella voce così perfetta usata per brani fatti e rifatti o scritti per lei (e non proprio originalissimi). La ricordavo nei programmi degli anni '60 con quelle improbabili e avveniristiche acconciature; alta, enorme, troppo grossa. Insomma, non mi era simpatica e difficilmente avrei ascoltato due suoi album.

 

Come fare? Chiesi il giorno dopo alle mie sorelle se si potessero cambiare. Mi dissero che non c'era problema e, dopo qualche giorno, mi recai al negozio di dischi, che era alla fine del Decumano Inferiore, nella strada famosa per i "pacchi" agli acquirenti (indigeni o turisti che fossero) e per le sigarette di contrabbando.

 

In seguito, e la Storia purtroppo lo confermerà, la strada è diventata uno dei capisaldi e dei crocevia della camorra, insanguinata oltremodo per la supremazia fra bande rivali.

E non erano più le sigarette, la merce era diventata più cara, scottante e pericolosa.

Diversi anni dopo avrei conosciuto bene strade, atmosfere e personaggi del quartiere, andando a lavorare proprio in quella zona per vent'anni, dal 1983 al 2003, e subendo anche due rapine.

 

Davanti all'esercizio si notava una grande bancarella piena di copertine di 33 giri. C'era da scegliere!

Chiesi se fosse stato possibile cambiare i miei due dischi e, alla risposta positiva, cominciai a scegliere.

Ero un appassionato di musica e ne seguivo l'evoluzione, particolarmente musica leggera (che si usava con i BLACK SOUND) e musica d'autore, la mia preferita.

 

Guardando il bancone, lo sguardo si catalizzò su una copertina doppia, tutta blu e con una gran macchia bianca al centro: sembravano ali di uccello. E lo erano!

Era la copertina dell'opera rock JESUS CHRIST SUPERSTAR di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber.

Era un album doppio e, considerata anche la mia attività di militante cattolico e di musicista per serate e varie, mi sembrò una scelta oculata. Cambiai Mina con JCS e ben me ne incolse!

 

Rice e Webber erano autori di un rock, diciamo così, accattivante, e le loro opere rock, portate a teatro e spesso al cinema, hanno sempre riportato un successo mondiale.

Dopo JCS, il primo, come non ricordare EVITA, CATS, THE PHANTOM OF THE OPERA e altri.

Il cast degli interpreti era di tutto rispetto, a iniziare dallo Jesus di Ian Gillan, cantante solista dei Deep Purple (dei quali avevamo alcuni brani nella scaletta del nostro gruppo), dalla voce possente e calda; a Mary Magdalene di Yvonne Elliman, viso ambrato e voce dolcissima e sicura; allo Judas di Murray Head, molto efficace e grintoso, a tutti gli altri.

Nell’ottobre del 1971 l’opera fu trasposta a teatro a Broadway e vi rimase per diciotto mesi. L’anno dopo debuttò a Londra ed ebbe un successo tale da rimanervi ininterrottamente per otto anni.

 

Portai l'album a casa e iniziai ad ascoltarlo più volte, apprezzandolo molto.

Era musica che sentivo mia e i testi, contenuti nella custodia, mi sembravano interessanti. Certo, non li comprendevo tutti, ma con un po’ di attenzione avrei potuto farli miei.

Così decisi di iniziare a tradurli e con il solido e deciso intervento della professoressa di Inglese, che mi aveva in gran considerazione, e grazie al suo invogliarmi, riuscii a portarli in Italiano in meno di un mese.

La cosa mi piaceva, le ore scorrevano (anche a scuola) a passare e ripassare i testi. Ormai li conoscevo quasi a memoria.

Un giorno convinsi la professoressa a far portare l'album in classe e così, durante una lezione, lei fece ascoltare alcuni brani spiegandone il senso e chiedendo a me di illustrarne la traduzione.

Ero tanto contento del mio lavoro che pensai non potesse finire lì.

 

A inizio di febbraio presi una decisione (per me) folle: avrei messo in scena il testo, con le mie traduzioni, ma senza accompagnamento musicale, chiaramente.

Inutile dire che, da studente, non avevo una lira. Il poco che si rimediava durante le serate a suonare con il gruppo spesso serviva a pagare le rate per l'acquisto degli strumenti, che avevamo dilazionato in piccoli importi ma interminabili.

 

(continua)

Tutti i racconti

2
4
14

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    ottimo.
    altre 3 puntate da gustare!
    Complimenti per il [...]

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

2
3
17

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
35

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
43

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
28

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
42

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su