Era ora di mettersi al lavoro.

La ragazza sfoderò il suo cellulare. Per un attimo la cover metallizzata incontrò un raggio di sole e un forte riflesso ne scaturì. Ricordava proprio un guerriero che estraeva la spada dal fodero pronto a combattere i suoi nemici.

Il ragazzo che aveva adocchiato si avvicinava sorridente al gruppo di amici che lo aspettavano al tavolo.

Altezza nella media, occhi azzurri e capelli scuri con qualche traccia di bianco che cominciava già a comparire. Magari lui, che non pareva avere più di venticinque anni, era terrorizzato da quella carenza di melanina nei suoi follicoli della cute ma lei, cresciuta sbavando sul Clooney dell'ultimo decennio,  era decisamente fan della cosa.

Non lo conosceva ma non importava. Era al tavolo con altre tre persone, due ragazzi e una ragazza. Ricordava di aver già visto lei da qualche parte. Ma dove?

Il suo dito guizzò automaticamente sull'icona di Instagram dove cominciò a scorrere i vari volti sulla home. Maledizione, non riusciva a ricordare.

Improvvisamente un segno del destino: la ragazza sconosciuta sorrise e salutò con la mano un tizio pelle e ossa con un berretto rosso calato basso sul viso che era appena comparso dal bagno.

Il pollice corse sulla ricerca e subito cominciò assieme al suo compagno opponibile a comporre il nome di mister berretto. Controllò con perizia il suo profilo alla ricerca di indizi sotto forma di foto di gruppo scattate durante un compleanno o scatti rubati da fotografi semi amatoriali a chissà quale serata in discoteca.

Ed eccoli là.

Mister berretto, che a quanto pare poteva vantarsi di avere una fronte decisamente altissima sotto tutta quella lana, esibiva il suo peggiore viso da trucido figlio della strada mentre con un braccio cingeva la vita della ragazza che era allo stesso tavolo del ragazzo oggetto della sua indagine. Toccò sulla foto e apparve il nome della fanciulla.

Un piccolo tocco per un pollice un grande passo per la futura famiglia felice che lei già riusciva a vedere benissimo.

Passò al profilo della ragazza riprendendo la ricerca. Adesso stava cacciando la preda principale.

Nessuna foto nelle principali mostrate. Forse in un tag? No, niente nemmeno qui. Proviamo nelle storie.

Bingo.

Tutto il tavolo lì presente, più qualche extra di cui non si curò poi tanto, era in piedi attorno a un signor qualcuno con in testa una corona d'alloro e in mano uno spumante. "Complimenti per la laurea" pensò lei e lesse il nome del bersaglio. Oh no.

Uno sgradevole allarme, simile a quello che suonava tutte le sere per ricordarle di prendere la sua pillola anticoncezionale, le rimbombò nel cranio. Ricordò il suo odiato ex e quel giorno di, boh, sei mesi prima? Le tornò in mente lui che metteva le scarpe nella borsa e le diceva che dopo il calcetto sarebbe uscito con un suo vecchio amico che non vedeva da un po' per una birra in centro...

Aprì il profilo del sospettato numero uno. In che rapporti era con il suo ex? Si conoscevano? Si vedevano spesso? L'intera "operazione-matrimonio-con-figli-e-vissero-tutti-felici-e-contenti" era compromessa?

Non trovò nessuna foto dei due fortunatamente.

Ma controlliamo anche su Facebook, giusto per essere sicuri.

Solo un post risalente a tre anni prima in cui i due apparivano abbracciati e ubriachi a una festa, poteva stare tranquilla? Ma sì dai.

Sogghignò tra sé e sé per le sue capacità investigative. Altro che Sherlock Holmes.

Tra qualche minuto, dopo essersi allontanata dal bar, avrebbe premuto il tasto "segui". E magari le sarebbe scappato qualche cuoricino tattico. E poi chissà, magari lui le avrebbe scritto per commentare una sua storia.

Rinfoderò il cellulare con rapido gesto reso perfetto dalla pratica mentre con l'altra mano estraeva gli occhiali da sole per inforcarli stile CSI.

Un altro caso è concluso.

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