Emma aveva imparato a non fare rumore.
Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto.
Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase:
– Più tardi, tesoro, adesso ho da fare.
“Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva ed annuiva, gentile e silenziosa. La “bambina d’oro” che tutti lodano. Solo che, a forza di luccicare fuori, dentro era diventata opaca come un vetro sporco.
Il pomeriggio era il momento peggiore. Il marito della madre tornava con i due fratellini, tre anni e la tv sempre a tutto volume. Emma si rifugiava nella sua stanza, sul davanzale, con un libro sulle ginocchia. Alice nel Paese delle Meraviglie e Harry Potter erano i suoi preferiti, perchè parlavano di mondi fantastici e di ragazzine che riuscivano sempre a trovare la risposta giusta.
A scuola non andava meglio.
– Secchiona.
– L’hai preso al mercato, quel maglione?
Una volta le avevano versato del succo d’arancia nello zaino. La maestra aveva detto che erano “solo scherzi”. Ma da allora Emma pranzava in biblioteca.
La signora Carla, la bidella, le aveva sistemato un banco sotto la finestra.
– Così hai più luce – diceva.
Emma leggeva a voce alta, come avrebbe voluto che qualcuno leggesse per lei, immaginando che Peter Pan stesse nascosto ad ascoltarla. 
Quella sera pioveva. 

La madre e il patrigno erano usciti, mentre i gemelli guardavano la tv con la baby-sitter. 

Emma si infilò sotto le coperte con Alice e il primo libro di Harry Potter. 

Dopo poche pagine, le lacrime le offuscarono la vista. 

Alice si annoiava mentre la sorella leggeva. Però aveva qualcuno accanto. Lei, no.
– Se solo qualcuno mi ascoltasse. Almeno una volta – mormorò.
– Ti sto ascoltando – sussurrò una voce.
Emma si tirò su di scatto. 
– Non dovresti piangere per chi non ti ascolta – disse ancora la voce.
– Chi sei?
– Una che ha imparato che essere diversa è il suo modo di essere giusta.
– Sto sognando?
– Se lo chiedi, forse no.
– Tu leggi per nasconderti – continuò la voce. – Ma i libri non servono a scappare. Servono per imparare ad andare avanti.

– Non capisco…
– Capirai. E ricorda: non pensare mai che essere intelligente sia un difetto.
Emma annuì, mentre un calore le si diffondeva dentro, come una cioccolata calda in inverno. 

Poi una risata squillante esplose all'improvviso:
– Oh, ma guarda! Due grandi cervelli in una stanza sola! Dovrò allargare il tavolo del tè!
– Ignoralo – sbuffò Hermione. – È il Cappellaio Matto. Non è cattivo, solo… matto.
– Matto è solo un’altra parola per vivo! – replicò lui.
Emma sorrise e si addormentò con le voci di quei due ancora nelle orecchie: lei che insegnava formule di coraggio e lui che versava tè al chiaro di luna.  
La mattina dopo, a scuola, quando Rossana sghignazzò:
– Ti sei messa lo stesso maglione di ieri?
Hermione le sussurrò:
– Possono ferirti solo se glielo permetti.
E il Cappellaio aggiunse:
– Io alla tua età ho indossato una teiera per quasi tre mesi!
Emma rispose, tranquilla: – Sì, è un problema?
Il silenzio che seguì fu una piccola vittoria.
Durante la ricreazione, la signora Carla la salutò:
– Hai l’aria di chi ha fatto qualcosa di importante.
Emma sorrise. Dentro di sé, le due voci ridevano.
Il mercoledì era il giorno del nuoto. A Emma non piaceva: l’acqua nel naso, la cuffia che tirava. Ma la madre insisteva.
Quel pomeriggio notò un uomo sugli spalti. Niente cellulare, solo Alice nel Paese delle Meraviglie. Le sorrise.
– Ha buon gusto! – rise il Cappellaio.
– Non mi piace – borbottò Hermione.
Dopo l’allenamento, l’uomo – Marco aveva detto di chiamarsi – le parlò. 

Lavorava in una libreria, amava i libri per ragazzi e aveva una nipote della sua età.
– Ti piace Alice, vero? Ti ho vista leggerlo.

Emma annuì, sorpresa.
Le porse un segnalibro con una citazione:
Il segreto, cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore.
– Lo regalo sempre ai miei lettori preferiti.
Emma lo prese, confusa.
– Non farti incantare dalle parole – le mormorò Hermione.
Marco tornò spesso alla piscina. Le sorrideva, le parlava di libri. 

Finché una sera di pioggia le offrì un’edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie rilegata in pelle rossa.
– È tuo, se vuoi. Ma non dirlo a nessuno, intesi? Sarà il nostro piccolo segreto.

Non dirlo a nessuno.
Quelle parole le gelarono il sangue.
– Non ti serve un segreto – disse Hermione. – Ora ti volti e te ne vai.
Ma Emma era paralizzata.
Marco si chinò verso di lei.
– Vieni, ti accompagno al parcheggio.
Il libro le scivolò di mano.
– Tic tac, mia cara! – urlò il Cappellaio. – Si fa tardi!
– No, grazie. Mia mamma sta arrivando.

Poi, più forte: – Mi lasci stare!
L’istruttrice si voltò. Marco indietreggiò, il sorriso sparito. Emma corse negli spogliatoi, con il cuore che le martellava in gola.
– Brava – disse Hermione.
– Straordinaria! – gridò il Cappellaio. – Meriteresti una tazza del mio tè! 
Quando la madre arrivò, Emma si rese conto di avere ancora il libro aperto tra le mani.

Lo richiuse e lo lasciò cadere nel cestino. 

Da quel giorno Marco non si fece più rivedere e la madre prese ad aspettarla sugli spalti.
A scuola, le prese in giro si fecero più rare. Forse avevano trovato un nuovo bersaglio. O forse era cambiata lei. 

Continuava a leggere, ma senza più nascondersi.
Una sera prese Alice nel Paese delle Meraviglie dal comodino.
Lo accarezzò piano, poi lo rimise accanto a Harry Potter.
Per un istante, le parve di sentire un sospiro leggero.
– Te la stai cavando bene, piccola – disse Hermione. – Non hai più bisogno della magia. Hai imparato a badare a te stessa.
– Ma un pizzico di follia aiuta sempre! – rise il Cappellaio.
Emma sorrise. Prese un quaderno nuovo e scrisse:
“Le parole possono salvarti.
Ma solo se impari a farti sentire.”
Lo lesse a voce alta.
E quella fu la prima volta che ascoltò davvero la sua voce.
 

Tutti i racconti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
43

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su