Il vecchio e il bambino erano seduti su una panchina del Parco della Ragione Relativa. Il nonno si rivolse al nipote che se ne stava ricurvo sul suo Tablet, cercando la sua attenzione. “Se tu dovessi scegliere fra questo mondo”, gli disse (indicandogli il cielo, gli alberi secolari del parco, I fiori, gli uccelli in volo, i daini che si abbeveravano alla fontana), “e il tuo mondo virtuale, quale sceglieresti?”.

Il bambino senza alcuna esitazione rispose: ”Ma il mio mondo virtuale, nonno… qui ho tanti amici e mi posso connettere con qualsiasi persona, ad ogni ora del giorno e della notte, andare in qualsiasi luogo, vedere ogni cosa, parlare e giocare con tutti… senza limiti”. 


“Ma se un giorno”, disse il nonno, “dovessi perdere il tuo Tablet, o si rompesse, tutto il tuo mondo svanirebbe, e con lui tutti i tuoi amici”. E continuò: ”Vedi ragazzo mio, quando avevo la tua età non esisteva niente di tutto questo… noi bambini correvamo nei prati saltando fossati di acqua pura… passavamo giornate intere nei boschi, salendo sugli alberi come scimmie, e fra le loro chiome costruivamo capanne di giunco - spesso ci si ritrovava in riva al fiume a pescare… sapessi quanti pesci abboccavano con un semplice amo e un piccolo verme…! E poi li, sul posto, li arrostivamo al fuoco della legna, e cantavamo felici a squarciagola… e c’erano anche le ragazze, e il loro profumo inebriava i nostri cuori e si mescolava con la fragranza delle ginestre. E la sera, prima di addormentarci, ringraziavamo Dio per averci concesso tanta gioia, mentre Lui ci accarezzava la fronte benedicendo le nostre vite”.


Il bambino estasiato da quel racconto, non poteva credere alle parole del nonno e gli impose di giurare che quella fantastica storia non era frutto di una sua invenzione. “Nonnino mio”, disse il piccolo, “se allora è tutto vero, ti prego nonnino mio, ti prego… fammi questo grande regalo… mi puoi mandare il link?”

 

Gianni Tirelli

 

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