<<Spesso ci sono più relazioni sbalorditive in due accordi dissonanti tra di loro, che in una intera progressione armonica corretta>>, le dice a volte il suo attuale maestro di musica, un anziano signore solitario che sembra abbia trascorso interi decenni nell’indagine minuziosa delle note sopra la tastiera del suo pianoforte, dopo che Franca Neri, sedicenne, nonostante tutta la passione che ha sempre avuto per il mondo sonoro ascoltato fin da piccola nella casa dei suoi genitori, e quindi con un enorme conseguente dispiacere, non sia riuscita a superare l’esame di sbarramento per l’ammissione al Conservatorio cittadino, ripiegando su di lui per cercare di approfondire e dare seguito alla propria sensibilità musicale sviluppata negli ultimi tempi in una semplice scuola del suo quartiere. Lei non gli risponde mai niente, lascia che quelle teorie spiegate con delle sottili dita ossute ed uno sguardo perso sopra gli spartiti da questo datato concertista, inseguano quei sottili cavilli che sembrano aprire volta per volta dei mondi stupefacenti e sconosciuti. 

            Tra gli amici ed i compagni del liceo che frequenta, nessuno è a conoscenza del suo rammarico per aver perduto un’occasione come la propria, anche se Franca prosegue a studiare armonia e ad esercitarsi sul pianoforte, quasi sicuramente con l’intenzione di proporre la propria candidatura nuovamente il prossimo anno. Certe volte però si sente colta da vera e propria angoscia. Il maestro Bottai la incoraggia, pur con dei modi scorbutici, e le dice che lei comunque è molto portata per il pianoforte, ed aver iniziato a suonarlo già in tenera età, indirizzata e incoraggiata dalla sua mamma, le ha sicuramente fornito un'impostazione delle mani ed anche un approccio mentale che si mostrano sicuramente un’ottima risorsa, anche se adesso c'è tanto bisogno di impegnarsi sul serio se si vogliono ottenere dei veri risultati. Franca lo ascolta, e forse quando è lì insieme al maestro ad estrapolare la giusta interpretazione di uno spartito, si dimentica rapidamente dei suoi affanni. Anche quando sta nella sua stanza da sola a scaldare le dita scorrendo rapidamente tutta la tastiera da destra a sinistra e viceversa, certe volte perde la cognizione persino del luogo dove si trova, impegnandosi al massimo anche in quei semplici esercizi. Ma quando in altri momenti si trova a riflettere sulle sue cose di ragazzina, qualcosa la spinge rapidamente verso la disperazione.

           Non si tratta di essere incapace o impossibilitata a raggiungere la meta che si è posta: è la paura di perdere da un giorno all'altro la spinta propulsiva per andare in avanti che la fa facilmente tremare, come se tutta questa volontà di studio musicale che mostra, si reggesse di fatto sul niente, su un semplice castello di carta. <<Si può perdere persino la volontà di acquisire le doti necessarie>>, pensa certe volte quando sta sola nella sua stanza. <<Sono preda di un mostro che ha iniziato a divorare le mie intenzioni, non so proprio cosa pensare di diverso>>. Le distrazioni intorno a lei naturalmente sono infinite, come per tutti i ragazzi della sua stessa età, ma qui non si tratta di sostituire un’attività con un’altra, qualcosa che magari si presenti nell’immediato persino più appagante. Sta nella musica stessa tutto il problema che vede di fronte, in quel risaputo scorrere e studiare al massimo quei vecchi spartiti ormai suonati e risuonati da migliaia di altre persone, da altri strumentisti spesso anche colmi di grande talento, musicisti piegati su loro stessi nell’ottenere il massimo da quelle pagine complesse e da quelle strutture a loro apparenza sempre nuove e anche fresche, suonatori però forse incapaci di affrontare un’analisi anche di poco leggermente diversa dal mondo sonoro a cui normalmente si riferiscono. 

           Ecco, è questo il punto su cui si perdono le riflessioni di Franca Neri. Lei vorrebbe trovare del nuovo tra le pieghe della sua costante applicazione, qualcosa che magari evidenzi un possibile punto di arrivo per la sua difficile ricerca intrapresa, o che almeno indichi con precisione un percorso, una direzione verso cui incamminarsi, che non sia la strada battuta da tutti. Così le tornano a mente sempre più spesso le parole del maestro Bottai sulle dissonanze, e poco per volta, quasi sospendendo i propri pensieri e senza rifarsi a nessun manuale già pubblicato, inizia a studiarne le potenzialità, quasi ci fosse in natura della musica ancora da scrivere, delle diverse sonorità da cercare sulla tastiera del suo pianoforte, in un piccolo mondo segreto ancora tutto da approfondire, forse più dentro se stessa magari, che sopra quei tasti sia bianchi che neri.

 

Bruno Magnolfi  

Tutti i racconti

0
0
6

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
19

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
24

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su