Gianmario Malugani era così intento alla revisione del suo romanzo che si accorse del demone solo per via della puzza di zolfo.
Annusò l’aria, si chiese se qualcosa stesse bruciando, alzò lo sguardo e se lo trovò davanti.
Non era tanto spaventoso. Rosso come un tizzone, corna non molto grandi, coda a punta di freccia, ma, a parte questo, umano.
Forse per questo Malugani non schiattò. Ebbe solo un microinfarto che gli accorciò la vita di due o tre mesi – evento che il demone accolse con un risolino.
«Co… co… cosa...» balbettò.
«Ehi, sono io a dover chiedere “cosa vuoi?”. Sei tu che mi hai evocato» disse il demone. Aveva una voce da fumatore incallito, un po’ annoiata.
«Io non… non ho...».
«Ti garantisco che l’hai fatto. Rompere le barriere tra i mondi non è uno scherzo. Non lo facciamo per niente. Io non lo faccio per niente».
«Ma io stavo solo revisionando il mio libro… o Cri...».
Il demone alzò un dito ammonitore e artigliato «Non provarci. Non funzionerebbe, riusciresti solo ad irritarmi e non ti conviene, puoi credermi».
«Un momento, un momento… stavo leggendo il mio romanzo alla rovescia, è vero… ho letto su internet che è ideale per correggere le bozze ed editare, però… e poi la faccenda della lettura inversa non vale solo per i testi delle canzoni?».
Il demone lo interruppe «Quello che hai scritto conta solo fino a un certo punto. Il resto dipende dalla vibrazione delle stringhe, dall’inversione dell’equazione dell’entropia e, di conseguenza, dei rapporti di causa ed effetto e dello scorrere del tempo... e da altra roba che ha a che fare con la meccanica quantistica e che non capiresti. Diciamo che è un possibile effetto collaterale e hai calpestato una cacca metafisica».
«Ma io non volevo...».
«Giù siamo pieni di gente che non voleva, non credeva, non pensava… e va bene così. Ma veniamo a noi...» batte le mani. Gli artigli tintinnarono sprizzando scintille. «Cosa vuoi? Soldi, sangue, sesso… alla fine, è sempre la stessa storia».
«Io… io ci devo pensare».
Il demone strinse gli occhi a fessura. La luce nella stanza si incupì. «Ho l’eternità a disposizione, ma questo non significa che abbia tempo da perdere. Se non ti decidi in fretta potrei rompere qualunque cerchio di protezione tu avessi tracciato… e qui non vedo cerchi di protezione».
«E cosa dovrei darti in cambio, l’anima?».
Il demone ebbe un palese modo di esasperazione. Solo, guardò in basso invece che in alto. «E cos’altro, secondo te? Vedi qualcosa, qui intorno, che possa interessarmi? E poi...» si sporse in avanti e assunse un tono confidenziale «L’hai già mezza perduta. Scommetto che la perderesti anche se io decidessi di andarmene adesso, su due zoccoli. Naturalmente non ho alcuna intenzione di farlo» allargò le mani come a sottolineare un’ovvietà. La luce nella stanza aumentò «Insomma, già che sei in ballo...».
L’anima, già. A volte ci accorgiamo delle cose solo dopo averle perdute. Lo aveva scritto nel suo romanzo e…
«Non stavi scrivendo un libro?» suggerì il demone «non ti piacerebbe se fosse un best seller? Mi rendo conto che è una tentazione un po’ banale, ma con un’anima come la tua non vale la pena di essere creativi».
«Un best seller» mormorò Malugati.
«Autopubblicato. Tua la fama, tuoi i guadagni eccetera. Tutto tuo, solo tuo. La solitudine è una condizione cui faresti bene ad abituarti. Giù si è soli per… massì voglio essere sincero: soli per l’eternità. A parte i propri tormenti e i propri peccati. Il proprio inferno personale. Per i secoli dei secoli». Il demone sogghignò e, malgrado cercasse di nascondere la propria malignità, qualcosa trapelò. Un infinitesimo appena, ma quanto bastava per terrorizzare Malugati.
«Li vedo» disse il demone con tono cupido. Sembrava un uomo affamato davanti a un banchetto succulento. «I tuoi peccati. Sarai nostro comunque, dà retta a me, perciò...» il tono famelico scomparve. Al suo posto apparvero una pergamena e una penna d’oca.
«Non mi dirai che devo firmare col sangue».
«Oh, sai com’è siamo, un po’ tradizionalisti» rispose il demone. Allo stesso tempo, punse l’indice di Malugati e vi intinse la punta della penna. 
Malugati fece scorrere lo sguardo sul testo. Il demone sogghignò ancora. «Fama e soldi in cambio della tua anima, che verremo a prendere alla scadenza naturale. Niente scappatoie. Li abbiamo inventati noi, i contratti. E anche gli avvocati».
«E pensare che dicevano fosse un ottimo sistema per migliorare il testo» disse tra sé Malugani prima di firmare.
Il contratto scomparve istantaneamente, anche se “magicamente” sarebbe stato un avverbio più adatto.
«Bene» fece il demone «adesso passami il capolavoro. Non crederai mica che possa essere diventare un best seller se lo lascio com’è».
Sebbene riluttante, Malugani gli passò lo scartafaccio. Un’altra delle cose che aveva letto in internet era che è più facile correggere un testo se lo si trasferisce su un supporto differente da quello su cui è stato scritto. Il demone fece scorrere le pagine borbottando «Il titolo non va bene… qui non ci siamo, qui taglia… qui sei scontato… ecco, questo è molto bello, il finale ha bisogno solo di un’aggiustatina» fece schioccare le dita. Altre scintille. Le pagine bruciarono. Si sentì un “ping”, lo schermo del computer accanto a Malugani si accese e il demone annunciò: «Eccolo lì, sul tuo laptop. Diventerà il romanzo del decennio in… diciamo un paio di mesi. Oggi è molto più facile che ai tempi delle pergamene. Hai idea di quante pecore si dovevano accoppare per fare anche solo una copia?. Oggi come oggi, con l’IA...»
«IA?».
«Intelligenza Artificiale. Che cosa credi che sia, esattamente? Anzi, no… non chiedertelo».
Malugani fece scorrere le pagine «Impaginazione e caricamento sui portali ce li mettiamo noi. E anche la copertina. Abbiamo pensato persino al codice ISBN. Normalmente non lo facciamo, ma ho deciso che mi sei simpatico» gli comunicò il demone.
«Abdul Alhazred» disse Malugani.
«Be’, non penserai che un libro pubblicato da “Gianmario Malugani” possa diventare un bestseller».
«Abdul Alhazred» ripeté Malugani «mi piace».
Il demone si massaggiò il pizzetto caprino «Ne ero certo. Schiaccia quel tasto». Si sarebbe detto avesse un’aria innocente, ammesso e non concesso che un demone possa averla. Estrasse uno smartphone da… impossibile dire da cosa, dato che era nudo come un verme. Un “ping” e lo schermo si illuminò.
«Ottimo» commentò il demone «adesso non resta che attendere i tempi tecnici della piattaforma. Neanche noi possiamo tutto, sai?».
Malugani fissò lo schermo strofinandosi il mento in un’involontaria imitazione dell’essere che aveva di fronte «”Necronomicon”… sicuro che funzionerà?».
Il demone sogghignò: «Credimi, amico, impazziranno per questo libro».

 

NDA Coloro che non sanno che cosa sia il Necronomicon, lo pseudobiblum creato dallo scrittore Howard Phllips Lovecraft, possono cercare in rete. 

Tutti i racconti

0
0
8

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
6

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
3
16

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Il tuo racconto mi ha talmente incuriosito che ho subito cercato informazioni [...]

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

6
10
25

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
35

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
59

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

2
8
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
9
25

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

4
6
37

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
6
22

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

6
9
39

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

Torna su