Sono tornato sul luogo del misfatto.

Tutti tornano sulla scena del crimine, si sa. Io però pensavo di essere diverso.

 

Ho superato senza patemi gli anni di scuola, avvantaggiato da una faccia che non incuteva timore e spingeva il prossimo a un’istintiva fiducia nei miei confronti. Scoprii molto presto che ero pigro e che trovavo meno faticoso ignorare le provocazioni che elaborare strategie di contrasto. Questo mi aiutò parecchio. L’indolenza venne scambiata per mitezza e tolleranza.

 

Effettivamente la pigrizia è stata un dono. Vivere per difetto, evitare tutto ciò che è evitabile, aiuta a fare una bella selezione e ad avvicinarsi all’essenziale. Lo imparai in fretta e giunto al quarto di secolo avevo già scartato molte delle aspirazioni dei miei coetanei, classificate come obiettivi sciocchi con un rapporto soddisfazione/fatica assolutamente improponibile.

 

Anche sul lavoro mi sono trovato bene. Non ho dovuto fare scelte. Il lavoro ha trovato me. «C’è sempre bisogno di persone di fiducia. Senza troppi grilli per la testa. Che sappiano stare al proprio posto.» Disse il tizio dell’annuncio una volta che accettai la mansione. Guardiano di un capannone industriale pieno di targhe all’esterno e completamente vuoto all’interno.

 

Tre anni di pace. Mai visto nessuno e ogni mese un assegno puntuale. E, grazie a Dio, mai stanco.

 

Fino a tre giorni fa. Quando il telefono sulla scrivania ha suonato ci ho messo un poco a capire cos’era quel trillo fastidioso. Ho alzato la cornetta con un misto di timore e di curiosità (molto di più il timore).

«Buona sera. Consegna domani alle 20. Lei alle 18 può andare via come sempre ma lasci aperto.» Tutto qua.

«In linea con l’incarico» pensai sollevato.

 

***

 

Sono pigro, è assodato. Ma mi sono scoperto anche curioso. Questo non me lo aspettavo.

Così ero lì, alle 20 in punto, tenendo d’occhio le grandi porte del capannone, disteso dentro una lunga nicchia, chiusa da una griglia, alla base di una parete interna. Ero fornito del necessario: plaid morbido per terra, borsa con cibo e bevande (chissà quanto ci sarei rimasto), binocolo per osservare con comodità. Faccio poco, ma quello che faccio lo faccio bene!

 

I pesanti battenti non si erano mai mossi quando udii distintamente: «Yuwizzrl uotrad du fartic!» e subito dopo: «Si, è stato lungo viaggio. Ma segui ordini! Tu deve parlare lingua di qua per pratica.»

«Giusto Capitano.»

Non era entrato nessuno e il capannone a prima vista era sempre vuoto. Le voci però continuavano a dialogare:

«Fase uno completata bene. Locali non capito che lavoravano per noi con contatti a distanza. Ora fase due è essenziale: ispezione di persona e conferma invasione. Tra un anno torniamo indietro. Tre anni viaggio e poi via libera al grande attacco.»

«Certo Capitano. Onore essere stati scelti per questo rischio. Se non torniamo popolo cerca altro pianeta ma noi eroi per sempre!»

Continuai a guardarmi attorno e alla fine, al centro del fabbricato, colsi un riflesso di luce proveniente da un oggetto piccolissimo quasi sferico. Accanto due minuscole ombre.

«Noi torniamo Wizx! Scienziati dice che non possiamo essere notati e nessuno si preoccupa di noi. Ricorda solo che qui c’è tanta Zramz - non ricordo come si dice - che per noi è fatale al contatto. Io credo è leggenda.»

 

Il binocolo! Superato lo stupore, ricordai e lo portai subito agli occhi. Dopo la messa a fuoco il minuscolo oggetto divenne… «Caz… Una nave spaziale. Quello è un disco volante in miniatura!»

Mentre il mio cervello cercava con fatica di unire i punti e arrivare a una soluzione accettabile, davanti a quel mezzo impossibile strisciarono nel mio campo visivo i due soggetti che avevano parlato.

«Due giganteschi millepiedi!» Mormorai inorridito. Poi ricordai il potente fattore di ingrandimento del binocolo e corressi «Due piccoli millepiedi che si stanno togliendo la tuta spaziale!»

«Wizx» disse quello che sembrava comandare «metti protezioni dentro il veicolo spaziale e attiva sua invisibilità. Poi inizio fase due. Ma come si dice qui Zramz. Non riesco a ricordare!»

Sembravano millepiedi davvero. Erano piccoli ma, era chiaro, molto più avanzati di noi. «Accidenti. Alieni contro pigro! Esito scontato...» Mi ripetevo inchiodato dal terrore.

«Si Capitano» rispose Wizx aprendo un portello nel piccolo disco volante e usando una decina di zampe per buttare all’interno le tute. «Neanche io ricordo traduzione di Zramz». parlando i due invasori girarono dietro la nave e scomparvero dalla mia vista. «Eppure lo sapevo… Zramz… lo sapevo Capitano.»

 

Io intanto avevo deciso: non aveva senso combattere. Tutta la vita mi aveva insegnato che è sempre meglio evitare contrasti. «E poi se sono più forti occorre farsene una ragione. Magari ci mostriamo amichevoli e troviamo una buona convivenza.»

Era il momento di essere concilianti, decisi. Raccogliendo tutto il mio coraggio aprii la grata e mi incamminai con cautela verso il veicolo degli invasori. In ogni mano un dono, a dimostrazione della cordialità del genere umano: tramezzino nella destra, bicchiere d’acqua nella sinistra. Braccia in alto e il sorriso più amichevole che potevo sfoggiare.

 

«Wizx, ci tornerà in mente. Ce l’ho sulla punta di entrambe le lingue.»

Non si erano ancora accorti di me. Continuavo ad avanzare lentamente per non spaventarli. Intanto cercavo le parole giuste per il primo incontro con degli alieni.

«Capitano ci sono quasi… no mi è sfuggita di nuovo. Eppure è importante. Mortificato di non ricordare la traduzione dell’unica cosa pericolosa... Zramz, Zramz... Non mi viene. Vergogna!»

Ancora pochi passi e avrei parlato. «Benvenuti viaggiatori. La terra vi accoglie. Gradite questi doni!» Era facile. Ce l’avrei fatta di sicuro.

 

«Wizx, mi ricordo!»

Ecco, ora li vedevo. Ancora un passo e avrei iniziato il saluto. Non fosse stato per quell’unica asperità del pavimento del capannone sarebbe stato un incontro storico, memorabile.

«Ottimo Capitano!»

Inciampai in quel piccolo gradino. Tentai di restare in piedi e, agitando le braccia, ce la feci. Il bicchiere però si inclinò ripetutamente traboccando.

«Acqua Wizx! Acqua è la parola. Ma che succede? Wizx, wxrad dsa da afs...»

Il capitano non riuscì a terminare l’esortazione a Wizx. L’acqua del bicchiere si rovesciò impietosamente sopra ai due alieni che iniziarono subito ad accartocciarsi e quindi, in un attimo, si sbriciolarono in minuscoli mucchietti di polvere.

 

Restai a fissarli per un tempo indefinito. Riuscii solo a dire: «Cazzo!»

***

Sono tornato sul luogo del misfatto.

In fondo è piuttosto vicino alla mia scrivania e anche uno pigro come me può affrontare lo sforzo. Ho scavato due minuscole buche dove ho sepolto i minuscoli resti. In una terza minuscola fossa ho sotterrato la minuscola nave spaziale.

 

Alla fine non ero neppure stanco.

 

«Una bella fortuna che ho incontrato alieni piccoli piccoli!» Mi sono detto, seduto alla scrivania, guardando l’assegno mensile che continua ad arrivare.

Tutti i racconti

2
4
13

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    ottimo.
    altre 3 puntate da gustare!
    Complimenti per il [...]

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

2
3
15

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
34

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
43

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
27

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
42

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su