Tutto il concretissimo sistema informativo di Clara per una frazione di secondo restò sconcertato. Ma subito si riprese e iniziò l’inevitabile attività febbrile di rimozione dell’impossibile. La signorina Tozzetti rimase in bilico sul primo gradino con l’occhio vacuo e senza respiro. In nemmeno mezzo secondo gli ultimi dieci stavano per scomparire ma, quando mancava un niente per tornare alla normalità, il lampione alla destra di quello che aveva parlato pensò bene di intervenire:

«Non posso che concordare con il mio collega, signorina. E ci tengo a chiarire che tutto è stato previsto con responsabilità ed attenzione. Se lei deciderà di venire nella mia direzione potrà sperimentare in prima persona che io mi accenderò un istante prima che il collega si spenga e che lei non avrà alcun problema nel suo incedere!»

 

***

 

Altri secondi fuori dal reale da eliminare! E’ ancora c’era traccia dei precedenti! Allarme! Allarme! Il cervello di Clara fece appello a ogni risorsa possibile per arginare la falla che appariva davvero problematica e lei rimase paralizzata sull’uscio.

La situazione precipitò quando il lampione di sinistra trovò inevitabile precisare. «Ed è ovvio, signorina, che se lei decidesse invece di procedere nella opposta direzione sarà mia cura (ed onore) illuminare i suoi passi al pari del mio collega di destra!» Divenne evidente che non era più così semplice seppellire questi inconcepibili avvenimenti nell’inconscio. Occorreva un diversivo. Una razione di realtà incontestabile. Qualcosa di inequivocabilmente concreto.

Nel probabile stupore dei lampioni tutti (e dei cassonetti dell’oasi ecologica che, in silenzio, osservavano lo svolgersi degli eventi) la signorina Tozzetti, scendendo meccanicamente i gradini e guardando nel vuoto, iniziò lentamente a mormorare: «due per uno uguale due, due per due uguale quattro, due per tre uguale sei…» e così via.

Aveva appena iniziato la tabellina del quattro quando, senza guardarlo, aprì il cancello di ferro e si avviò verso l’oasi ecologica tenendo avanti a se il sacchetto di plastica con il braccio rigidamente orizzontale. 

Il colpo di grazia lo diede il cassonetto dei rifiuti organici che probabilmente interpretò male la direzione incerta di Clara e quasi gridò: «No signorina! Si sta sbagliando, non può assolutamente gettare quel sacchetto dentro di me. Faccia attenzione la prego!»

«Quattro per cinque uguale sapone liquido, quattro per sei uguale dal parrucchiere ogni quindici giorni... A...B...D…, quattro per gardenia uguale sette per quattro… C...F...A…» i neuroni della signorina Tozzetti entrarono in un ciclo ripetitivo di cancellazioni ed iniezioni di realtà e concretezza da cui non riuscivano più ad uscire.

In quel momento, già critico, la panchina lungo la strada, mossa sicuramente da buonissime intenzioni, suggerì ad alta voce «Signorina è evidente che qualcosa non va! La prego venga a distendersi su di me. Mi sembra che lei abbia urgente bisogno di aiuto. Non faccia complimenti, venga qui e si distenda!» e quindi aggiunse «E, signorina, quattro per cinque fa venti!»

Questo intervento e quelli a supporto di tutti i lampioni della strada (e dei cassonetti al completo) che esortavano Clara a dirigersi verso la panchina ebbero il sopravvento definitivo sul sistema nervoso centrale della signorina Tozzetti. Esso fu appena in grado di spingerla ad adagiarsi sulla panchina prima di rinchiudersi in se stesso lasciandola fissa sulla ripetizione ininterrotta della settima lettera dell’alfabeto.

Mentre Clara ripeteva senza sosta «G… G… G… G…», un cestino dell’arredo urbano che fino ad allora aveva assistito ai fatti senza intervenire, prese in mano la situazione e sentenziò: «Mi pare che il contesto sia significativamente grave. Ritengo che sia il caso di chiamare con urgenza un’ambulanza!»

 

***

 

Nell’ufficio del sindaco l’uomo appena entrato sedette sulla poltrona che il primo cittadino gli indicava mentre, a sua volta, prendeva posto dietro l’imponente scrivania.

Picchiettandone il piano di legno massello con una vistosa stilografica, si rivolse al nuovo arrivato: «Premetto che sono superstizioso e che il fatto di aver iniziato la sperimentazione del nuovo progetto di venerdì mi genera non poca ansia. Ma, a quanto pare, era inevitabile, quindi…» fece un sospiro, mosse il braccio sinistro la cui mano spariva sotto la scrivania e continuò «Sentiamo, ingegnere, come è andata la prima giornata?»

L’altro sorrise: «Può tranquillizzarsi Sindaco. Tutto è andato nel migliore dei modi. Anzi, direi che ha superato le nostre aspettative.»

«Ma come l’ha presa la gente? Temevo qualche reazione negativa. Anche un po’ di sorpresa. C’è sempre chi cade dalle nuvole e poi accusa l’Amministrazione di non aver posto in atto una buona comunicazione. In un caso come questo poi. Così particolare, sperimentale.»

«A quanto pare la pubblicità capillare dei giorni precedenti ha raggiunto tutti i cittadini interessati. Abbiamo diffuso i particolari del progetto e identificato con la massima precisione il quartiere pilota in cui lo avremmo sperimentato a partire da ieri.

Oltre che su giornali, televisione e radio, i cittadini hanno potuto recuperare qualunque informazione anche mediante tutti i social. E’ praticamente impossibile che qualcuno ne sia rimasto all’oscuro.»

«Quindi tutto bene, mi sta dicendo!» incalzò il sindaco.

«Più che bene, direi» sorrise l’ingegnere «complessivamente tutto è andato come prevedevamo. Ci saranno alcune piccole rifiniture da sistemare. Ma niente di problematico. Solo limature alle personalità utilizzate. Qualcuna è risultata più logorroica del necessario. In qualche caso anche un pizzico saccente e i cittadini potrebbero non gradire…»

«Tutto ok allora!» gongolò il primo cittadino battendo le mani sulla scrivania ed alzandosi per congedare l’ingegnere.

«Più che bene!» Ripeté questi, «Come stavo per raccontarle, è successo un fatto che ha aggiunto un’ulteriore risvolto positivo a quanto ci aspettavamo. Durante la sperimentazione nel quartiere pilota una signora (signorina in realtà mi hanno comunicato) ha avuto un grave malore in una via secondaria deserta. Per sua fortuna il nuovo sistema di intelligenza artificiale di quartiere ha richiesto subito l’intervento urgente dei sanitari.»

«E come sta la signorina?»

«A quanto pare ha avuto un probabile grave evento ischemico che ha intaccato in maniera pesante le sue facoltà mentali. Purtroppo i medici non prevedono grandi recuperi. E’ triste ma sarebbe stato molto peggio senza la nostra sperimentazione. Un grosso punto a favore delle opportunità che offre questo progetto.»

Il sindaco guardava ora un punto fisso avanti a se. Con voce sognante disse «Giusto Ingegnere. Vedo già il nuovo slogan…»

Si girò sorridendo ed enunciò con enfasi:

«Tranquillo cittadino! Ora il TUO quartiere si occupa di TE!»

Tutti i racconti

2
4
28

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto, piaciuto. È proprio vero, amore e ragione sono come lo Yin e [...]

  • Rubrus: Be', sì. è un sentimento che non si può forzare, per [...]

0
0
12

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

7
16
37

Tempi moderni

25 June 2025

C.K. svoltò frettolosamente l’angolo e si bloccò osservando contrariato i due marciapiedi del vicolo. «Ci risiamo di nuovo» mormorò rivolto a sé stesso. «Comincia a diventare un problema!» Girò sui tacchi e proseguì a passo veloce sulla strada principale in mezzo alla folla dell’orario di punta. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
8
28

Le Sorelle: l’ira di Caterina 4/4

25 June 2025

L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo. La prima a rompere il silenzio fu Caterina. «Come ti chiami?» «Giulio». «Da dove [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
23

Laguna rossa

-sentivo il sangue

24 June 2025

Sentivo il sangue tra le branchie perforanti d’inchiostro rosso cadaverico SentIvo il sangue immerso in quella doccia rinchiusa accasciata a terra immobile I miei occhi risvegliandosi sfocati di una luca fioca non credevano a quello che stava accadendo. violenza chiama violenza violenza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
16

Le Sorelle: l’ira di Caterina 3/4

24 June 2025

Capitolo 3: L'uomo dagli occhi gentili Il villaggio sembrava respirare con un ritmo più lento. L’aria era tersa, il cielo chiazzato di nuvole bianche, leggere come farina setacciata. Il suono regolare della sega nella bottega del falegname, il tintinnare dei secchi alla fontana e lo scricchiolio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
33

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Grazie

  • Dax: Bello...ora sarebbe bello un'analisi della scrittura orientale(cinese, [...]

5
5
26

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
46

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

  • zeroassoluto: Ovunque, in tutte le civiltà, c'è sempre uno o più [...]

5
6
32

Oltre la nebbia(2/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

21 June 2025

Sophia non si piegava. Aveva capito che l’ignoranza non era solo mancanza di conoscenza: era una difesa, una paura profonda del cambiamento. La nebbia proteggeva Villacava. Difendeva dal rischio di scoprire che esisteva qualcosa di più grande e più complesso oltre i suoi vicoli ciechi e i confini [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Esordio di tutto rispetto. mi è piaciuto. Condivido complimenti e appunti [...]

  • Dax: la metafora è bella, anche se non nuova. In effetti, l'ignoranza [...]

3
13
37

Girabuio 4/4

21 June 2025

Irving Crane non vide la fine del processo. Lo trovarono stecchito nel giardino, una mattina. Dopo lo scavo, alcuni girasoli erano ricresciuti e, a sentire qualcuno, Irving ne aveva strappato uno e aveva usato il gambo per impiccarsi… la maggior parte però diceva che non era possibile. Il gambo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su