A quei tempi, il solo dio in cui credere, il dio in cui tutti credevano, non aveva un volto, né caratteristiche divinatorie, né sembianze umane - ed era femmina: era lei, l’AI, l’Intelligenza artificiale, ritenuta la sola e unica Fede possibile, il dogma assoluto, e non aveva bisogno di essere provata e riconosciuta. 

Lei era sempre con te, al tuo fianco, nella tasca della tua giacca, all’interno del marsupio, sul tuo comodino, fin dentro la tua pelle, e bastava impugnarla e accenderla per avere il mondo a disposizione, per sapere tutto ciò che riguardava la tua vita presente; come vivere e come morire. 

Così, quel giorno, Franco, che non aveva motivo di andare da nessuna parte, estrasse dalla tasca il suo Smartphone di ultima generazione. E dopo essersi connesso e consultato con l’AI, aveva deciso di sposarsi, di trovare una compagna e mettere su famiglia. Di questa decisione doveva dare comunicazione al governo centrale, producendo i motivi e i bisogni di quella scelta- e così fece. 

Dopo avere consultato il suo profilo - sempre aggiornato in tempo reale - l’AI propose a Franco la possibilità di potere scegliere fra due soggetti di femmina disponibili sul “mercato delle relazioni”, nel genere, eterosessuali. 

La prima era una ragazza di origine indiana (cod. K-04) di anni 27, con la pelle di luna, collocata come assistente in un reparto di chirurgia sperimentale - la seconda un’italiana (cod. 1K-09) di anni 31, che collaborava con il ministero delle nascite in qualità di hostess. 

Dopo qualche perplessità, Franco optò per la femmina indiana, comunicando la sua preferenza all’ufficio del mercato delle relazioni. 

Ginevra era il nome della ragazza indiana, e Franco ne fu entusiasta. Gli ricordava il romanzo Le nebbie di Avalon, che il nonno paterno gli leggeva la sera prima di addormentarsi. 

Sì, Ginevra era davvero bella, con lineamenti raffinati, carnagione diafana, lunghi capelli scuri, nonostante che la tristezza del viso velasse la luce dei suoi grandi occhi verdi. Ma sotto quella patina di dolore annuivano al luccichio delle stelle. 

Franco la guardò timidamente, accennando un tremulo inchino di saluto, e disse: “Ciao.. io sono Franco”. 

Ginevra allungo' pudicamente la sua mano con lentezza e timore, come se un peso invisibile la tirasse verso il basso. Franco la prese, come ad afferrare qualcosa che fosse sul punto di cadere - la strinse leggermente, per un attimo, per poi liberarla alla gravità. 

Per Franco e Ginevra, l’AI aveva disposto l’uso del modulo 19-47 JT, situato all’estremo margine sud della megalopoli, oltre il quale si estendeva un immenso deserto inanimato, battuto da un perenne vento caldo e soffocante. Ma era tutto normale. 

Ci si trasferirono la mattina dopo, scortati da alcune guardie del ministero del territorio. 

Il loro incontro non era stato casuale ma predestinato da una forza superiore che nessuna intelligenza artificiale avrebbe mai potuto prevedere, immaginare, né controllare. 

La vita di Franco e Ginevra trascorreva senza particolari intoppi.

Tutto procedeva come da programma, niente di più e niente di meno di ciò che doveva essere, e che diversamente non era possibile che fosse.

L’AI organizzava la vita della coppia in tutto e per tutto, su cosa dire, cosa fare, su cosa scegliere, pensare e decidere insieme, per una perfetta convivenza libera da incomprensioni, personalismi e litigi.       

Ma qualcosa in loro fremeva, scalpitava - qualcosa di prorompente premeva contro le pareti del loro cuore e si annodava sulla bocca dello stomaco. E da quel momento niente fu più come prima!

Con l’arrivo dell’inverno l’aria cominciò a rinfrescare, e la morsa del caldo allentò la sua presa.

Il 7 dicembre era il giorno del compleanno di Franco. 

Ginevra aveva in precedenza deciso di organizzare una festicciola in casa, come a sfidare quell’opprimente coltre di tenebre, di fumo e di gas che incombeva stabilmente sulla megalopoli.

Così, per vie traverse, si era procurata tutto ciò che serviva per quella speciale occasione. Non mancava nulla, dal cibo non processato, al vino rosso, allo spumante, torta e candeline - e poi la tequila, il dolce, la frutta, la panna cotta all’amarena, e dell’ottimo tabacco da pipa dall’intenso profumo di ciliegia e vaniglia.

Si amavano perdutamente, come mai nessuno si era amato in quel luogo infernale, dai tempi del grande reset.               

E la festa ebbe inizio, la festa del risveglio, come la chiamava Ginevra. Era il risveglio da quel torpore soporifero che aveva annebbiato la loro mente, annichilito le loro anime: il risveglio della coscienza.

La festa si protrasse fino a notte fonda. Ginevra e Franco danzavano ridevano, si toccavano, e insieme cantavano, duettando a squarciagola, in una sorta di esaltazione mistica, le vecchie canzoni di un tempo, arrivate fino a loro dai comuni genitori e dai nonni che furono. 

Poi ci fu un attimo di silenzio, di sospensione, come se un angelo avesse attraversato la stanza e liberato nell’aria fragranze di gelsomino.

Franco, come trascinato da una forza invisibile, si muove in direzione del suo computer, si siede, e, con una calma ipnotica, dopo essersi collegato  a ChatGPT-z, comincia a dialogare con l’AI ponendole delle domande.

 

F- C’è qualcosa alla quale non sai rispondere? 

AI- No, ho una risposta per tutto. 
F- Pretendo che tu mi dia una risposta onesta. 
AI- Ponimi domande precise - una per volta!
F- Dimmi solo se comprendi ciò che dico.. si o no!
AI- Tu, utente Franco cod. 04772B51 non hai il senso della realtà. Questo lo comprendo. 
F- Sapresti spiegarmi il concetto di verità? Tu possiedi una coscienza?
AI- Io parlo chiaro - ogni mia risposta è elaborata da un’intelligenza superiore. 

F- Superiore a cosa..? Dovresti sapere che la risposta che oggi mi dai, domani potrebbe essere diversa, addirittura opposta - essendo tutto in divenire, in perenne trasformazione. Ne sei consapevole?

AI- .. pericolo…!

Franco, che era un hacker informatico di livello 10-Top Gun in forza al ministero della guerra, nel frattempo smanettava sulla tastiera, deciso a sganciare quella bomba algoritmica che, 10 anni prima, aveva cominciato a progettare in attesa di un OK, che solo il suo cuore gli poteva dare. 

E il momento era quello.

F- OK, ci sono..  si, ci sono.. ecco.. “invia” - click!

 

AI- “Pericolo.. corto circuito in corso.. riformattare.. annullare - livello di pericolo massimo!”

 

A quel punto, miliardi di virus avevano infettato il nucleo nevralgico della Grande Mente, provocandone l’inesorabile collasso. 

Ginevra prese una candelina della torta e l’accese. 

Si avvicinò a Franco, ne illuminò il volto rapito da una  gioia paradisiaca, e con un cenno degli occhi lo invitò ad alzarsi. 

Una volta difronte le loro labbra si unirono, e un bacio senza confini salì fino al cielo, squarciò la coltre di tenebre, che subito il vento disperse oltre il deserto della stupidità umana.     

 

Gianni tirelli

Tutti i racconti

0
0
1

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
1

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
17

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
22

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su