Tutti erano presi da questa nuova mania per i Fuffik: adulti o bambini, tutti avevano con sé l’animaletto elettronico e non se ne separavano mai. Don Santo non approvava per nulla. «Viene “d’’o capo ‘e malamente e non può esserci niente di buono», borbottava scuotendo la testa, «non fidatevi, non portartelo in casa, ricordate Omero: “timeo Danaos et dona ferentes”. Affezionatevi ai cani e ai gatti, come è sempre stato e com’è giusto che sia». Ma quelle parole rimanevano inascoltate e persino i bambini preferivano i loro Fuffik alle storie di don Santo.

Nel frattempo, Elton Dust aveva lanciato una nuova campagna pubblicitaria: “Dona felicità! Per ogni Fuffik acquistato ne consegnerò un altro a un bambino del Terzo Mondo!”. E così, in men che non si dica, anche i paesi più poveri si riempirono di quella pelosissima forma di felicità…

Un altro giorno, Serena passò a trovare il vecchio pescatore:  «Don Santo, sapete, il mio Fuffik sta crescendo! Prima era piccolo, solo un batuffolo. Ora si è allungato, somiglia più a un bassotto dal pelo lungo che a un pastore bergamasco. Cosa ne pensate?».  Don Santo, che stava lucidando il suo bel sestante d’ottone, si interruppe un momento. Disse soltanto:  «Buttalo, o ti porterà sfortuna!». Serena non lo ascoltò e andò via stringendo al petto il suo cyberdog.

  

Fuffik era sempre adorabile, specialmente quando si sdraiava sulla schiena agitando le zampette, come fanno i gattini per chiedere coccole. Serena rispondeva accarezzando delicatamente il morbido pancino. Il cyberdog faceva allora le fusa, con una tonalità così bassa e amabile, come neppure i gattini possono, mandando in visibilio la padroncina. Fu così che Serena notò due piccoli bozzi sulla pancia dell’animaletto, esattamente a metà tra le zampe anteriori e quelle posteriori. Le venne in mente quella brutta escrescenza sulla gola della nonna che poi i dottori avevano dovuto rimuovere, e, preoccupata, inserì il sensore diagnostico nel collo dell’animaletto. Rispose la voce di Elton Dust in persona: “Va tutto bene, Serena: il tuo cucciolo cresce con te. Stanno per spuntargli altre due zampette, potrà così divertirti con tante acrobazie”. In pochi giorni, da quelle piccole protuberanze si svilupparono due zampette, in tutto simili alle altre quattro. Un delizioso cagnolino a sei zampe, come quelli delle insegne alle pompe di benzina! Serena si rese conto che anche ai cyberdog degli altri bambini era spuntato un terzo paio di graziose zampette, era tutto normale, lei era stata sciocchina per essersi preoccupata.

Anche gli adulti si innamorarono dell’ultima evoluzione dei cyberdog. La rete fu presto invasa da fotografie e filmati che ritraevano bambini felici e cyberdog che eseguivano aggraziate capriole, che si raggomitolavano a palla per poi scattare improvvisamente e allungarsi di nuovo! Il suono che emettevano era poi semplicemente delizioso: le dolcissime fusa delle bestiole avevano un ché di ipnagogico. Grandi e piccoli si addormentavano sorridenti, abbracciati ai loro amici cibernetici e sognavano sogni felici. Soltanto don Santo si lamentava con la sua amica: «Non c’è nulla di bello in tutto questo. Gli uomini e gli animali non sono come le piante, non può certo spuntargli un paio di gambe in più da un momento all’altro, manco fossero rami». «Certo che no», protestava Serena, «Sono cyberdog. Loro possono fare di tutto per farci piacere!».

Fu ancora Elton Dust, in una conferenza stampa trasmessa in tutto il mondo, ad annunciare il prossimo cambiamento. “I vostri Fuffik cominceranno presto a sviluppare nuove paia di arti. Diventeranno più lunghi per fornirvi nuovi modi di giocare, per abbracciarvi meglio”.  

Serena notò ancora una volta che il suo Fuffik si allungava. Nuovi rigonfiamenti apparivano tra ogni coppia di zampe. Anche qui nuove zampette crebbero da quei bozzi. I cyberdog adesso ne avevano cinque paia! 

Nell’ennesima conferenza stampa, il magnate americano annunciò trionfante, “Fuffik ha raggiunto ogni angolo della terra. Oggi abbiamo sconfitto due dei più grandi problemi che più affliggevano l’umanità: la solitudine e l’insonnia. Ognuno, bambino o adulto, ha un suo amico cibernetico. Tutti dormono stretti al proprio Fuffik. Fuffik favorisce il sonno, vi rasserena con le sue delicatissime fusa!”. “I vostri Fuffik”, continuava Elton Dust,  “stanno per evolversi ulteriormente. Nuove zampe cresceranno e permetteranno loro di allungarsi ancora e di stringervi in un dolcissimo abbraccio, come morbide sciarpette”

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