L’11 settembre è una data infausta, ci viene subito alla mente l’immagine degli aerei che si schiantano sulle Twin Towers. Era il 2001, ma diversi anni prima, nel 1973 sempre l’11 settembre, in Cile si consuma la tragedia del golpe di Augusto Pinochet che rovescia il governo socialista di Salvador Allende. Chissà se quella data ha qualche significato che a noi sfugge? Fu usato lo stadio Nacional come prigione a cielo aperto e negli spogliatoi, invece di esserci i calciatori ci sono i prigionieri politici che verranno torturati e uccisi. Tutto si inserisce nell’Operazione Condor, operazione titanica voluta dall’allora presidente americano Richard Nixon, operazione che aveva agevolato le dittature e i colpi di stato anche in Argentina, Urugay, Paraguay, Bolivia, Brasile per contrastare la salita del socialismo e del comunismo in sud America. I “desaparecidos” saranno centinaia di migliaia. Ma lo Stadio Nacional fu teatro anche di un evento piuttosto singolare nella sua veste più consona, una partita di calcio il 21 novembre proprio del 1973, dopo poco più di due mesi dal colpo di stato. Nel 1974 ci saranno i mondiali di calcio in Germania o meglio nella Germania Ovest, la Cortina di ferro era in piena attività e i due blocchi, il Patto Atlantico e il Patto di Varsavia, avevano l’attenzione del mondo. Non era proprio un bel periodo politicamente parlando, erano gli anni di piombo, quelli delle Brigate Rosse, dei NAR e compagnia cantante, la politica era estremizzata. Quindi immaginate quanta poca importanza ricopriva lo sport in quel periodo. Eppure i mondiali di calcio sarebbero stati giocati e le olimpiadi c’erano state appena l’anno prima, sempre in Germania Ovest. Per partecipare ai mondiali bisogna superare delle eliminatorie contro le squadre dello stesso continente, ma dato che il numero di partecipanti dipende dal numero di stati presenti in quel momento, a volte è necessario uno spareggio, magari tra squadre di continenti diversi. L’Italia parteciperà a quei mondiali, reduce dai mondiali messicani che ci avevano incoronati vice-campioni, con dei risultati molto modesti. Usciremo dopo appena 3 partite, ma almeno abbiamo partecipato. Unione Sovietica e Cile si giocano, con uno spareggio la partecipazione ai mondiali tedeschi. Il 26 settembre si gioca a Mosca e finisce 0-0, una partita senza cronisti e con pochissimi testimoni, che vedrà la squadra di casa assaltare la porta cilena senza successo anche grazie a un arbitro brasiliano fervente anti comunista che dirigerà la partita a senso unico a favore dei sudamericani, il ritorno sarà a Santiago del Cile. I sovietici chiedono, vista la situazione in Cile e la loro contrapposizione al regime fascista di Pinochet, di giocare in campo neutro. I commissari della FIFA si recano in Cile e trovano lo stadio Nacional vuoto, nessuna traccia dei dissidenti e trovano un campo in condizioni impeccabili, quindi danno il loro parere positivo a giocare la partita nella data prevista. I sovietici decidono, per protesta contro il regime cileno appena instaurato, di non andare. Pinochet obbliga i calciatori della sua nazionale a recarsi allo stadio per giocare la partita e in quel momento nessuno dei calciatori se la sente di dissentire. Sul campo arriva anche la terna arbitrale che all’orario prestabilito fischia l’inizio della partita. Ma in campo c’è una sola squadra, sugli spalti un pubblico quasi trascinato a forza a fare da cornice alla farsa che si sta consumando. Carlos Caszley è il giocatore designato a segnare il gol che metterà fine alla partita, il calciatore era un sostenitore di Allende ed era rimasto in vita solo per meriti sportivi. Al fischio d’inizio i giocatori del Cile si passano la palla e trotterellano verso la porta che dovrebbe essere dell’URRS e alla fine proprio Caszey segnerà il gol della “vergogna” come verrà poi definito dai cronisti dell’epoca. Una partita durata neanche un minuto e che qualche mese dopo verrà ratificata come una vittoria a tavolino del Cile per 2-0. Il Cile verrà subito eliminato dai mondiali in Germania Ovest, ma non riusciranno mai a eliminare la “vergogna” di quella partita, in quello stadio, in quel momento.

Tutti i racconti

0
0
6

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
19

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
24

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su