L’avevamo chiamato “Stella Club”. Un piccolo gioiello, frutto del lavoro di noi ragazzi durante le ore libere e alcune rubate allo studio. Una trentina di metri quadrati, forse anche meno, disposti ad L, arredati alla “come viene viene”. Situato all’interno di un cortile di un vecchio palazzo soprannominato dagli abitanti del paese “Casalone”; tre o quattro scalini a scendere, non ricordo bene, per arrivare alla porta d’ingresso, porta presa da chissà quale casa in ristrutturazione, un attaccapanni con un piccolo divano sulla sinistra, sulla parete di destra una minuscola finestra che ci regalava un pollaio come panorama e, se aperta, specialmente d’estate, anche un olezzo non troppo gradito. Una serie di faretti di vari colori facevano da cornice agli angoli delle pareti, che poi chissà perché ne avevamo messi così tanti se poi durante il ballo, specialmente quello classico lento denominato “della mattonella” venivano sistematicamente spenti. Le pareti erano state ricoperte da una serie di stuoie di cannucce per preservare un po’ di calore durante i mesi invernali, un piccolo tavolino per il giradischi ed una sedia per il disk-jokey di turno completavano il parco arredamento. Ah dimenticavo la cosa più simpatica: sul pavimento due stelle variopinte che si accendevano e spegnevano alternativamente, opera magistrale del nostro amico Gildo, il più grande, vero genio “dell’elettricità”, al punto di meritarsi il soprannome di “Archimede”. Era la fine degli anni 60, non avevamo ancora vent’anni, la maggior parte di noi ancora studenti, uno o due già affacciati nel mondo del lavoro. Questo piccolo locale fu per tutti noi un’ancora di salvezza, non più giardini pubblici a dare calci ad un pallone, o intorno ad una panchina a girarci le dita, o nei mesi invernali, rintanati dentro il bar per difenderci dal freddo ma assaliti da nuvole di fumo di sigarette ( all’epoca ancora si fumava nei locali pubblici). La Stella club diventò così il punto di ritrovo stabile per una decina di noi ragazzi, Gildo e Mimmo, due fratelli che abitavano nello stesso stabile e che grazie a loro è stato possibile avere il permesso per costruire il club, Tonino, Loris, naturalmente io, Giampiero e Giancarlo, due cugini, Arcangelo e il mitico Angelino, qualche tempo dopo si aggiunsero altri ragazzi. Due di questi, Claudio e Patrizia, fratelli, venivano addirittura da Roma (30 km), portati non ricordo bene da chi e poi rimasti in pianta stabile essendosi trovati a loro agio all’interno del nostro gruppo. Ricordo che arrivavano da Roma tutte le domeniche nel primo pomeriggio con il trenino e a tarda sera, sia d’estate che d’inverno, se ne ritornavano indietro sempre col trenino, fino a quando Claudio, divenuto maggiorenne, si comprò una mitica Fiat 850 blu.

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Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

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Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

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Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

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  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

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Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

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La vera ricchezza

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06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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Piccoli miracoli di Natale

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È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

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  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

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Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

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Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

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03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

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  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

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Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

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  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

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