La mattina del 18 ottobre 1806 era insopportabilmente calda, come accade sovente a quelle latitudini, ma sir Robert Lindon sembrava non accorgersene. Giunto all’ultima tappa di un lungo viaggio, sentiva di dover concentrare l’attenzione allo scopo di una visita, la sua, che nulla aveva a che vedere con una gita di piacere.

Incaricato dalla Commissione per il commercio, e munito di solide credenziali governative, si trovava in India per valutare l’operato della Compagnia Inglese per le indie Orientali, sulla quale pesava il sospetto di agire ben oltre il suo mandato, di natura commerciale, e di conservare segretamente alcuni privilegi amministrativi che, in seguito all’Indian Act, emanato vent’anni prima, erano stati dichiarati di esclusiva pertinenza della Corona.

Una delegazione, formata da alcuni impettiti funzionari in abito scuro, e da Jasper Chapman, segretario personale del Direttore del distretto di Calcutta, scortò sir Robert dall’avioporto alla sede amministrativa di Fort William.

«Non avete un segretario, sir Robert?» chiese Chapman, espletati i convenevoli di rito.

I due stavano viaggiando, seduti faccia a faccia, su una carrozza robusta e confortevole, ancorché priva di caratteri di ostentazione, messa loro a disposizione dal direttore Edmund Boehm.

Chapman era un tipo gioviale e affabile, molto lontano dal tipo dell’austero funzionario che si è soliti incontrare in simili circostanze, ma sir Robert non aveva alcuna intenzione di lasciarsi irretire dal fascino di quest’uomo abbronzato e dai favoriti impeccabilmente curati, tanto più che, con ogni probabilità, era stato mandato in avanscoperta dal suo principale per sondare il terreno prima di incontrarlo ufficialmente.

«Mi raggiungerà entro un paio di giorni, signor Chapman» rispose cauto, «È rimasto a Delhi, Fort Red, per completare l’acquisizione documentale che ho richiesto. Da parte mia ho ritenuto di non dover perdere tempo e sono partito con la prima aeromobile.»

«Siete molto efficiente» commentò Chapman, abbozzando un sorriso.

«Diciamo che ho la testa dura» sparò Lindon, adeguandosi alla finta leggerezza della conversazione, «Penso sappiate che vengo da Edimburgo, e dalle nostre parti siamo noti per come prendiamo sul serio le cose.»

«No, non lo sapevo. Ma non me ne meraviglio» fu la risposta di Chapman.

«Per Giove, sir Robert!» esclamò di colpo, e con improvvisa allegria, enfatizzando l’uscita con una sonora pacca sulle ginocchia, «Avrei dovuto immaginare che da Londra avrebbero inviato uno scozzese. Con il dovuto rispetto, sir, quello che si dice degli scozzesi è che sappiano trovare il difetto in qualunque cosa, e questo non è leale, se mi permettete.»

Lindon sorrise a sua volta, divertito dalla spontaneità del funzionario.

«Se la cosa può confortarvi, signore, sappiate che ho studiato a Oxford.»

«Avete uno strano modo di addolcire la pillola, sir Robert, ma quanto mi riferite mi rallegra ugualmente. Sapete, anche io vengo da Oxford. Probabilmente terminai gli studi poco prima che voi li iniziaste»

Lindon parve colpito.

«Di certo è così, signor Chapman» fece, «E non posso nascondervi di esser lieto di apprenderlo. Mi piacerebbe parlare con voi della vostra esperienza a Oxford, ma non credo che ne avremo l’opportunità in questi giorni. Ho molte cose da fare ed è essenziale che io riparta per Londra al più presto.»

«Capisco» disse Chapman, «Ma non preoccupatevi, potremo rievocare i bei tempi della nostra gioventù proprio questa sera: il direttore Boehm mi ha chiesto di pregarvi di essere suo ospite a cena.»

«Non saprei» fece Lindon, «Questa sera avrei voluto vagliare le carte che preleverò oggi pomeriggio…»

«Ah, non vi mancherà certamente il tempo» disse Chapman di rimando, «E vi prego di considerare che Direttore ci tiene tantissimo, e sa anche che ben difficilmente i colloqui di oggi pomeriggio  potranno dirsi conclusi nel giro di un paio d’ore.»

«Probabilmente avete ragione voi» concluse Lindon, «Sta bene, dunque: questa sera sarò ben felice di unirmi a voi.»

 

La previsione del signor Chapman si rivelò tristemente esatta. La riunione pomeridiana si protrasse ben oltre i tempi previsti e fu meno fruttuosa di quanto Lindon si aspettava. Il Direttore Boehm era un uomo intelligente e abile, e gli splendidi risultati commerciali parlavano per lui, ma quando si trovava a dover descrivere nel dettaglio l’impiego di uomini e mezzi nell’ambito di determinate acquisizioni, la sua conversazione diventava stranamente elusiva. Lindon intuì che qualcosa non andava, ma non vi erano ancora gli elementi per formulare delle accuse. Dedicò quindi molta attenzione allo studio dell’archivio.

A un primo esame preliminare le carte non evidenziarono voci sospette ma, quando Lindon chiese chiarezza su alcuni dettagli inerenti le relazioni che la Compagnia intratteneva con alcuni nobili bengalesi, i cui nomi affioravano qua e là, soprattutto in relazione a capitoli di spesa, i funzionari non sembravano in grado di fornire informazioni chiare e immediate.

Verso il tardo pomeriggio sir Lindon era così frustrato che minacciò di far trasferire l’intero archivio al palazzo del Governatore. La cosa, comprensibilmente, offese il signor Boehm, e Lindon fu abbandonato fra le scartoffie, con la sola compagni di alcuni impiegati indiani che sembravano conoscere l’inglese solo quando gli faceva comodo. Chapman venne infine a prenderlo verso le otto pomeridiane e Lindon fu molto infastidito di essere interrotto proprio quando gli sembrava di avere trovato una pista interessante. Chapman insistette affinché sir Lindon facesse uno sforzo per ricucire i rapporti con il proprio principale, nell’interesse della Corona e dei rapporti con il Ministero ma, sulle prime, la cocciutaggine dello scozzese sembrò invincibile.

«Non so se vi rendete conto, signor Chapman» sbottò, «Sono sommerso da un mare di incartamenti e non ho con me neanche il mio ottimo segretario.»

«Vi comprendo, sir, ma devo, con riluttanza, farvi notare che i nostri impiegati devono andare a casa, e tutte le sale devono essere chiuse a chiave.»

Sir Lindon sapeva di avere tutto il diritto a insistere, e di avere il potere di chiamare il personale a effettuare delle prestazioni straordinarie ma, alla fine, concludendo  che il suo lavoro sarebbe stato lungo e dall’esito alquanto incerto,  accettò di sospendere le indagini fino all’indomani.

Tutti i racconti

11
5
44

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Elena D.: mi é piaciuto moltissimo questo raccontino!

  • thecarnival: bellissimo racconto che fino all'ultimo lascia in tensione fino a quel [...]

0
0
7

BLEFAROPLASTICA - 2/2

28 September 2025

La blefaroplastica, tuttavia. Nel mezzo s’intravede un ché di luminoso, un faro probabilmente, un nume che rischiara la via e financo c’illumina sul significato occulto di tale parola. Il faro scopre il bluff e liquefa la plastica. E dopo, che rimane? Certo che stare nel mezzo è proprio bello, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
9
105

La Ministeriale

27 September 2025

Dopo decine di concorsi pubblici con esito negativo, sulla posta elettronica certificata di Ilaria arrivò il risultato di un bando del Ministero di Giustizia. La missiva era una convocazione per l’assunzione a tempo indeterminato presso una cancelleria. Fu assegnata al Tribunale di Cassino. Seguirono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • AriannaL: Scusate se intervengo ancora, ma, l'inconscia risonanza tra la precoce [...]

  • Riccardo: Simone, se hai voluto mantenere un distacco dal racconto ci sei riuscito in [...]

1
4
29

BLEFAROPLASTICA - 1/2

Esercizi di coabitazione tra nonsense e umorismo

27 September 2025

Blefaroplastica, è un qualcosa che mi ha sempre colpito, e infatti spesso ci ritorno. Ovviamente è strano: chi ti colpisce andrebbe semmai evitato, ma sappiate che non tutti i colpi fanno male, alcuni fanno bene, nel senso che fanno meno male, cioè che non dolgono come quelli scagliati un istante [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Dietro l'uso simpatico e sapiente delle parole, un tema profondo. Sono [...]

  • Davide Cibic: Grazie per l'attenzione, in effetti vale la pena arrischiarsi alla seconda [...]

6
9
45

Storia di Uccellino

26 September 2025

Era scolpito nella memoria il giorno in cui sua moglie portò a casa Uccellino. Era una mattina, lei lavorava in giardino ed era rientrata con in mano questo minuscolo volatile dalle piume colorate. Forse era un piccolo, dato che non sembrava saper ancora volare. O forse aveva qualche problema, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
4
34

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 3/3

26 September 2025

Sul cellulare avevo trovato traccia delle varie chiamate tra cui quelle di Anna. Quando fui in grado di parlare in maniera comprensibile, decisi di chiamarla. — Pronto, Stefano sei tu? — Si, Anna sono io, mia sorella mi ha detto che hai chiamato. Volevo ringraziarti e rassicurarti sulle mie condizioni. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

8
13
42

Ballarò

Esercizio di scrittura creativa - i non luoghi

25 September 2025

Atterrammo a Punta Raisi in perfetto orario. Ci trasferimmo in un albergo situato in pieno centro e, dopo aver pranzato, la guida ci diede appuntamento per le 17 davanti alla hall. La gola mi ricordò che lì, sull'isola, sfornavano dolci tra i più saporiti del pianeta e granite più famose del [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Letto con piacere, suscita diverse emozioni. Come bonus, grazie al Prof, ho [...]

  • Teo Bo: @Ondine, @Dax, @Riccardo, @Lawrence - Grazie x gli apprezzamenti sempre molto [...]

5
2
22

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 2/3

25 September 2025

Avevo creduto che Giusy fosse tra le due quella sveglia ma dovetti ricredermi e concludere che lo erano entrambe. Vista l’ora tarda, prendemmo un taxi, lei per tornare a casa, io per proseguire verso la mia pensione. Prima di salutarci presi nota dell’indirizzo del suo negozio e ci scambiammo i [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
10
28

Il Re cieco della strada! 2/2

Quando l’amore guida più della vista

24 September 2025

"Dove sei, ragazzo?” chiese Luis con voce colma di emozione, come un bambino in un negozio di giocattoli. "Son… qua, signore. Voleva vedere qualcosa?” Il ragazzo si morse subito la lingua: la gaffe lo fece arrossire fino alle orecchie. Avrebbe voluto sotterrarsi. Ma Luis non ci fece caso: erano [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
3
33

SOPRAVVISSUTO E CONTENTO 1/3

24 September 2025

La storia che voglio raccontare potrebbe iniziare con la scoperta dell’inganno che il mio socio Roberto stava tramando ai miei danni, ma credo sia meglio procedere con ordine, perché questa è la ragione meno importante che mi ha spinto alla decisione che avrei preso in seguito. Meglio raccontare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
11
50

Il sig. P. e la Cencia dall’occhio blu

Storia tragicomicamente vera, ovviamente romanzata. Per chi non l'avesse capito, la Cencia dall'occhio blu sono io :-)

Miu
23 September 2025

Il sig. P. - ovvero Peppino de Tontolonis - aveva settantotto anni, ex impiegato del catasto, con una carriera passata tra mappe, visure, timbri e acari. Non aveva titoli ufficiali, ma si vantava di una laurea sulla conservazione dell’asinello sardo, ottenuta – a suo dire – durante una conferenza [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Davide Cibic: Scorrevole, gaio e puntinato d'intuizioni comiche. Vado a curiosare qualche [...]

  • Miu: Grazie Davide🤗

3
2
43

Il Re cieco della strada! 1/2

Dove il cuore corre libero

23 September 2025

"Clara, è per domani, lo hai promesso.” Clara era seduta in cucina a sferruzzare. Aveva finto di dimenticare la promessa fatta a suo marito Luis, che da quattro anni era completamente cieco. Luis stava sulla sedia a dondolo, con i due gatti di casa accoccolati su di lui: formavano una coppia di [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su