Non sempre la spinta a possedere l’altro, a controllarlo, a pretenderne spiegazioni dettagliate, è sinonimo di caratteristiche riconducibili ad una patologia narcisista. A volte è una reazione innescata da alcuni comportamenti del partner che per la loro ambiguità, riteniamo contraddittori e poco chiari, fino ad instillare in noi, dubbi, interrogativi e paure.

Ed è fin troppo facile assolvere in toto quella che, nell’immaginario collettivo riteniamo la vittima (solitamente di sesso femminile), quando la stessa non da garanzie della sua integrità e fermezza morale – almeno all’apparenza.

Nessun individuo al mondo può accettare supinamente e con rassegnazione, di vivere un rapporto a due, quando il dubbio sulla lealtà dell’altro si insinua a tarlo nella mente.

Confondere questo con una recrudescenza narcisista, è poco onesto - non onora la verità, fino a confonderne i ruoli e le responsabilità personali.

Immaginatevi di avere al vostro fianco una donna con una spiccata esuberanza sessuale, che non perde occasione per buttare gli occhi sul tipo seduto al tavolo di fronte, sempre in attesa di essere ammirata, desiderata e pronta a rispondere a sorrisi compiacenti. Come potreste non preoccuparvi, incazzarvi, addolorarvi e, per contro, subissarla di domande e spiegazioni? Lei ve le darà, conosce bene il copione… vi colpevolizzerà, accusandovi di non avere alcuna fiducia in lei e, per tanto, di non essere in grado di amarla profondamente e per quella che è.

Vi dirà che le vostre sono fisime, paranoie, atteggiamenti maschilisti, che non siete mai cresciuti, maturati, e che tutto questo è causa di un’infanzia difficile e forse di un retaggio cattolico.

Mentre Lei, diversamente, non ha nulla di cui rimproverarsi, essendo naturale, spontanea, libera, non avendo fini di alcun genere, accusandovi in seguito di averle rovinato la serata.

Così voi, dando fondo alla vostra ingenuità di sempre, ascoltate la sua arringa considerando ogni sua parola, gesto e dettaglio. Il suo tono di voce è pervaso di indignazione, di stupore, fino a venarsi di rammarico e delusione. A quel punto ogni vostro dubbio si frantuma difronte a quell’accorata delucidazione, fino a farvi pendere in adorazione dalle sue labbra.

Si… vi ha convinto, vi rasserenate, vi sentite piccoli, piccoli, e pensate a quale fortuna vi sia capitata, ad avere incontrato quella donna meravigliosa.

Ma l’incantesimo dura poco!

La sera, prima di addormentarvi, rielaborerete le sue parole, fino ad evidenziare alcune incongruenze, incoerenze e piccole bugie, che al momento del confronto non avevate colto, perché travolti dal bisogno estremo di essere rassicurati, a costo di accettare per vero ciò che non lo è - una sorta di istinto di sopravvivenza, che per un po’ pacifichi il vostro tormento.

Lei, del resto, non modifica il suo atteggiamento, non ci pensa neppure, ritenendolo fonte inesauribile di gratificazione e motivo di orgoglio.

A quel punto, la vostra possessività raggiunge forme maniacali, e l’azione di controllo sui suoi spostamenti e movimenti, si fa più serrata.

Le cose si ripetono, e le sue giustificazioni non saranno per voi, più di nessun conforto. 

Siete arrivati alla conclusione, che quella donna vi tradirà, e forse già lo ha fatto – e niente vi farà recedere da una tale convinzione.

Così la subissate di domande, di continue spiegazioni, fra continui litigi e minacce di separazione.

“Mi sento chiusa in una gabbia - dice Lei - non respirò più, stai distruggendo la mia vita, la mia serenità… sei un narcisista patologico, mi stai togliendo tutto, non so più chi sono… né tu chi sei”.

Esasperato da quella convivenza, e ferito da quella sua pesante affermazione sul tuo conto, decidi di abdicare, di recedere da ogni altra indagine, fino a ritenere i tuoi dubbi, le perversioni di una mente bacata. 

Poi quel giorno, per un puro caso del destino, la vedi baciarsi in pieno centro città, con quel finocchio del tavolo difronte che lei sosteneva di non avere neppure osservato.

Ma nessuna emozione, sconcerto, né scatto di rabbia e delusione, riescono a penetrare il tuo cuore.

Ti senti sollevato, appagato, quasi felice, e ti allontani per sempre abbozzando un amaro sorriso di compassione.

Lei ti verrà a cercare, per molto tempo ancora, implorandoti di ritornare e giurandoti promesse di eterna fedeltà.

Ma tu, ingenuo apprendista narcisista, oggi ti sei fatto una famiglia – ogni dubbio e paura si è dissolto. Lei ti guarda amorevolmente dritto negli occhi, e non vede altro che te, mentre il tipo del tavolo difronte, chiede il conto e scompare per sempre… come se non fosse mai esistito.

 

Gianni Tirelli

 

 

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