Col gelido inverno della notte,
una Luna d’avorio approda su una verde collina;
messaggera degli dei falsi e bugiardi
proprio come lei.
Timida, s’affaccia sulle case, alla ricerca
d’una palpitante emozione che la riscaldi
da questo tempo restìo.
Luna gioconda, che ti fai scherno degli amanti.

 

Tu, che stai solitaria in sospeso tra cielo e terra.
Tu, che dai la voce ai sognatori,
per poi abbandonarli al ricordo
di una poesia.
Venisti alla mia finestra per illudermi con la tua
voce di cristallo, remoto anfratto di un tempo,
di quando ispiravi i santi nelle loro buie tentazioni.
Oggi, solo Santiago t’ascolta.

 

Perché ancora crede in te,
nello spazio infinito, tra una canzone ed un soffio di vento,
tra i misantropi che vivono qui, solo io conosco il tuo potere:
ancestrale legame con un Dio assente,
porta a lui le mie preghiere più segrete,
e se non può esaudirle fa’ almeno che le ascolti.
«Uomo, perché rivolgi a me la tua quæstio?
Non vedi che ho perduto la fonte della mia luce?

 

Perché confidi nell’inconfidabile luna fredda e smargiassa?»
Perché anche tu hai un cuore,
folle innamorata dei sogni che produciamo di notte,
ascolta le strida della bestia umana.
«Ma Dio t’ascolta.»
Dio ha dimenticato cosa vuol dire
essere un uomo su questa terra.
Anche tu attendi un nuovo Messia!

 

«Grazie a te oggi la mia luce splenderà più forte,
veglierò sui tuoi sogni e su di te;
ogni volta che avrai bisogno di un consiglio,
chiamami ed io verrò da te.»
Scomparve nella freschezza dell’alba e
quando chiesi il suo aiuto venne sempre
e udii Dio e vidi le cose belle
che già possedevo.

 

Santiago Montrés © 2011 Verrà col Vento

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