Quella del pastore è una vita noiosa, sempre soli tutto il giorno. Una vita piatta, senza emozioni, forse quella che cercavo. 

La mungitura è la parte più rognosa. Sei piegato su uno sgabello per un'ora, con il naso poggiato sulla lana lercia delle pecore a tirar fuori poco più di due bicchieri di latte per ognuna. Nei pascoli si sta meglio. L’erba fresca pregna di rugiada mattutina mette sempre di buon umore. L’aria è pulita ma forse è solo una sensazione vista la presenza poco più giù di fabbriche che sputano merda tutti i giorni. 

Guidi il gregge nei prati e poi, quando le bestie decidono, ti fermi in qualche appezzamento che loro reputano migliore di altri. 

Ti allunghi usando la camicia come cuscino e cominci a fantasticare. 

I social hanno preso piede anche in questo mondo, conosco colleghi che ingannano il tempo con il cellulare: su Facebook, su chat anonime, su siti porno per soddisfare esigenze carnali improvvise.

Io invece sono vecchia scuola: mi appisolo, ascolto musica da un vecchio iPod e leggo fogli di giornale accartocciati che trovo di tanto in tanto ai margini delle strade.

Sono otto anni ormai, da quando lasciai la scuola per colpa di una professoressa. Ora mi trovo bene, abbiamo creato una comunità, come mi piace considerarla, io e il gregge.

Vi sembrerà improbabile, ma tutti i gironi, grossomodo sempre alla stessa ora, ho un appuntamento con una donna.

Con il fresco pomeridiano ci spostiamo tutti nel lato opposto della strada. È una strada a traffico moderato, ma fare attraversare un centinaio di ovini da una sponda all’altra crea qualche disagio con auto a formare piccoli ingorghi.

Da qualche settimana in una di queste auto c’è sempre una tipa che aspetta il nostro attraversamento. Gli sguardi si sono incrociati dal primo giorno.

Lei è carina, ha dei lunghi capelli che raccoglie con una penna a mo' di chignon, occhi verdi e un grazioso nasino decorato da un piercing, devo dire per nulla volgare.

Il mio spirito da masculo mi ha quasi imposto si dal primo istante di togliere la t-shirt e mostrarmi ai suoi occhi a torso nudo. 

Forse è l'unica arma a mia disposizione per sedurla. 

Ci incontriamo così, lei in macchina che aspetta e io che sfilo mezzo nudo sulla strada mentre conduco il gregge sul lato opposto della via.

Proprio oggi ho deciso di bussarle sul parabrezza dell' auto.

Alle diciotto in punto, nemmeno il tempo di avvicinarmi con le nocche al vetro dell'auto che il finestrino si abbassa.

Resto un attimo perplesso mentre la mia sagoma riflessa scompare dal finestrino che in pochi secondi scende giù, non lo avevo immaginato così semplice.

Mi saluta con un ciao squillante, una voce limpida, chiara.

Con meno convinzione le rispondo ciao.

Quando arrivo al momento di quagliare con le ragazze tentenno sempre troppo. 

Sono passati un paio d’anni dall’ultimo appuntamento con una ragazza.

La invito a raggiungermi nel rifugio sulla collina per ora di cena. Il rifugio, o meglio una piccola stalla di fortuna utile per le piogge improvvise, si trova in una posizione strategica. Al tramonto il panorama lì è stupendo e il fumo di quelle fabbriche poco più giù contribuisce a disegnare scorci eccezionali.

Lei mi sorride e annuisce, in quel momento mi rendo conto che non le ho nemmeno detto il mio nome. Sorrido anche io. Provo a tirarmi fuori qualche frase di circostanza ma non me ne da modo, alza il finestrino che torna a riflettere la mia immagine e va via.

Mentre rincorro il gregge cerco di capire se l’appuntamento ci sarà o meno.

Ho circa un'ora di tempo prima di raggiungere  il rifugio e comincio ad avvertire una sorta d'ansia, in fondo ero arrugginito a situazioni del genere. 

Sono con le cuffie, ascolto una playlist di autori italiani seduto su un secchio capovolto che mi fa da sgabello. Penso che la tipa non mi raggiungerà mai, anche perché non le ho detto nemmeno dove si trova il rifugio. Un po' mi rassegno.

Mancano cinque minuti alle otto di sera.

Sento bussare con delicatezza sulla mia spalla, nell'orecchio De André canta La Guerra di Piero, mi giro stupito e alzando la testa mi trovo lei davanti. 

Ha accettato l’invito e mi ha raggiunto qui al rifugio.

Mi alzo dal secchio, le sorrido, forse ho già gli occhi a cuoricino.

Lei fa una smorfia con il labbro, irrigidisce la bocca. Mi abbraccia, mi sussurra qualcosa all'orecchio che le cuffie non mi permettono di comprendere e lascia penetrare nel mio fianco una lama di un coltello a serramanico.

Sento il calore circondarmi, forse è l’amore a dare sensazioni del genere.

Poi vedo del sangue colare lungo la mia coscia. È caldo, denso, scorre giù fino a raggiungere il piede scalzo e si infila tra le dita dei piedi. 

In quel momento non so perché ma mi viene in mente la mia vecchia professoressa. 

Ora sono qui, attendo l’arrivo dell’ambulanza che lei stessa ha chiamato. Mentre mi dava le spalle per andarsene mi confida che le ha sempre dato fastidio attendere quei pochi minuti in cui, da due settimane, doveva fermarsi per il passaggio del gregge.

Tutti i racconti

0
0
6

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
5
19

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

  • BrunoTraven: Bello e divertentissimo Rubrus aspettiamo il seguito:))) notevole, like p.s. [...]

2
3
24

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
36

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
45

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
30

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su